giovedì 13 giugno 2024

Ngaio Marsh : Bassa Marea (Dead Water, 1963) - trad. Aldo Chiaruttini - Bramante Editrice, Milano, 1965

 

 

Bassa Marea (Dead Water), è il ventunesimo romanzo con Roderick Alleyn, un funzionario di Scotland Yard di nobili natali. In Italia è stato pubblicato solo da Bramante, nel 1965, e questa resta l’unica edizione ad oggi: un vero peccato, perché il romanzo è tutt’altro che banale, e lo stile fresco, scorrevole e raffinato della Marsh è ancora al suo massimo.

William Trehern è un ragazzo epilettico, figlio di due ubriaconi: il padre è pescatore, la madre beve gin in continuazione. William è deriso dai compagni non solo perché è sempliciotto, ma anche per via dei bitorzoli che ha sulle mani, che hanno prodotto in lui un grave disagio psichiatrico. Un giorno mentre è alla sorgente sull’isola, dove volentieri sosta, vede una donna coi capelli biondi vestita di un abito verde che gli dice di lavarsi le mani nell’acqua fredda e di andare subito a casa, perché di notte le escrescenza spariranno.

L’indomani lui trova nel letto le pelli nerastre e le mani sono prive di bitorzoli. La prima ad accorgersene è la sua maestra, Jenny Williams. In breve lo sanno tutti, e si incomincia a fantasticare della sorgente, della fata della sorgente, dei poteri miracolosi dell’acqua, tanto che la notizia si sparge, arrivano i giornalisti e poi frotte di curiosi e di malati, neanche fosse la piscina di Lourdes. In men che non si dica, il maggiore Barrymore proprietario della Locanda Il ragazzo e l’Aragosta, Miss Elspeth Cost proprietaria di un negozio sull’isola, il rev. Carstairs, parroco  di una chiesa metodista in abbandono, il sindaco di Portcarrow , Nankivell, fiutano la possibilità di trarre beneficio dalla situazione, e ben presto tutti si arricchiscono: la locanda è sempre piena, coloro che ritengono di essere stati guariti fanno cospicue donazioni alla chiesa, il negozio di cianfrusaglie vende che è un piacere, tutta l’isola ne trae beneficio e persino il dott. Maine può ingrandire il suo studio medico. Un bel giorno però una delle persone speranzose che si recano sull’isola, viene convinta ad affidarsi alle cure miracolose dell’acqua magica più che a quello che le consiglia il suo medico, e in seguito muore. Colpita da questa morte, la signorima Emily Pride, proprietaria dell’isola, vi si reca con l’intenzione di far attuare un ridimensionamento della sorgente e farla ritornare a quello che era prima del “miracolo”, permettendo a chi vuole recarvisi di farlo ma proibendo qualsiasi attività volta a lucrare. E’ evidente che per il Maggiore Barrymore, per la signorina Cost, per il signor Nankivell, e anche per i genitori di William, sia una jattura. E ben presto cominciano tutta una serie di eventi spiacevoli: lettere minatorie, dei sassi le vengono lanciati contro, una corda viene tesa sul passaggio che ella è solita fare per provocarne la caduta o peggio, e addirittura in camera sua lei trova una figurina verde con la minaccia “Morte”, quando già l’ottantatreenne Miss Emily si è rivolta al Sovrintendente di Scotland Yard Roderick Alleyn, suo allievo in gioventù.

Con queste premesse è facile pensare che la conseguenza più evidente sia che qualcuno possa attentare alla vita di Miss Emily, ciò che Roderick intende evitare. Purtuttavia, accade quello che tutti temono, e alla sorgente, proprio Alleyn scopre di mattina una persona con la faccia nella sorgente, riversa per terra: qualcuno le ha tirato un grosso sasso sulla testa, e la vittima cadendo tramortita nella sorgente, è morta annegata. Quale sorpresa è, che non è Miss Emily ma Miss Elspeth Cost, ossia quella che ce l’aveva più a morte con lei e che aveva aizzato gli animi della comunità di Portcarrow contro di lei.

L’interrogativo primo che Alleyn si pone è: Cost è stata uccisa per scambio di persona oppure si è voluto uccidere proprio lei? Ed è un dubbio su cui si appunta poi il prosieguo delle indagini.

Accadono molte cose, ma possiamo riassumerle principalmente in:

-la signorina Emily Pride viene indicata dalla comunità come la responsabile della morte della Cost

-si scopre che il Maggiore Barrymore maltratta la moglie

-la signora Barrymore, lo scopre Alleyn, è la fata della sorgente, cosa che nessuno sa: per quale motivo lei impersona una fata? Cosa ci stava a fare alla sorgente? Perché implora Alleyn di non dirlo al marito?

-la signorina Cost era solita spiare gli innamorati che si davano appuntamento vicino alla sorgente, per due ragioni principali: una fobia del sesso ed una pulsione sessuale.

-in una agenda nascosta in casa ha annotato tutti gli eventi più segreti degli ultimi anni, dal miracolo di William, all’arrivo dei pellegrini, alla creazione del Festival da lei voluto con tanto di produzione teatrale, andato a carte e quarantotto, per un furioso acquazzone che ha scompaginato tutti i piani dei principali attori del dramma.

Poi ci sono degli orari che non collimano in base ai quali qualcuno ha mentito sul posto dove si trovava e sull’ora alla quale si è ritirato dall’isola.

Alleyn con un paziente lavoro investigativo e con acute deduzioni, coadiuvato dal Soprintendente di Polizia Coombe, dal Sergente Pender e dal suo assistente, l’Ispettore Fox di Scotland Yard, inchioderà l’assassino.

Romanzo superbo del 1963, è un concentrato di splendide descrizioni (Ngaio Marsh è sempre stata ammirata per le descrizioni di luoghi e persone che inseriva nei suoi lavori), acute deduzioni psicologiche, avventure sentimentali, che si intrecciano a formare un intricato groviglio di fatti e fatterelli, di bugie, di cose non dette, che sta alla base di un delitto che può essere attribuito ad una vicenda esterna all’isola (la volontà di Miss Pride causata dalla morte della sua amica , la signorina Thorpe, perita per creduloneria) quando non ad una vicenda interna all’isola.

In sostanza abbiamo :

una causa scatenante: il miracolo della sorgente

una situazione derivata: la fortuna dell’isola

una situazione derivata a sua volta: la morte della Signora Thorpe, da cui deriva la decisione di Miss pride di proibire lo sfruttamento della sorgente;

una serie di atti diretti contro Miss pride al fine di spaventarla, intimorirla e farla desistere dalla sua decisione;

l’effetto: la morte di qualcuno. Tutto questo costituisce il plot.

Poi abbiamo tre Subplots maggiori, collegati a due possibili verità antitetiche: Miss Cost è stata uccisa di proposito o perche confusa con Miss Pride?

Primo Subplot: la relazione extramatrimoniale tra Elspeth Cost e il Maggiore Barrymore

Secondo Subplot: la relazione extramatrimoniale tra la Signora Barrymore e il dott. Maine

Terzo Subplot: il segreto rivelato dal sindaco Ives Nankivell, sulla ninfomania di Miss Elspeth.

Questi tre Subplots si intrecciano, fornendo risposta a tutti gli interrogativi relativi alla morte di Miss Elspeth.

Il titolo Dead Water non rimanda a quello italiano: si riferisce all'acqua "morta" dopo il delitto, mentre prima era "viva": ancora una volta il titolo italiano, pur rifacendosi alle differenze di alta e bassa marea di cui si parla nel romanzo, non è la traduzione del titolo originale.

Parlavo delle descrizioni di Ngaio Marsh, che non sono però fini a se stesse, non si esauriscono cioè nella descrizione di fatti, luoghi e persone, volta creare un’atmosfera di base, ma sono funzionali alle persone, e alle relazioni interpersonali che si creano. Parrebbe che l’elemento principale per forza, sia Emily Pride, che condiziona l’evolversi di tutto ciò che accade: la sua forza caratteriale sovrasta tutti gli attori del dramma, ma questa intensità si nota soprattutto PRIMA che gli eventi causati dalla sua decisione si evidenzino nella loro drammaticità: è come se questa “divinità femminile birmana” come la Marsh la indica ( “She looked, Patrick afterwards suggested, like some Burmese female deity”), perdesse la propria onnipotenza con la morte di Elspeth Cost, avendo paura di essere stata la causa della sua morte, e in quell’istante ritrova la sua intima anima umana, la sua fragilità.

Ma altri elementi si contrappongono, per carattere e forza: Barrymore, la moglie, il dottor Maine, il rev. Carstairs, Nankivell, il padre di William, il ragazzo del miracolo, e lo stesso William. Ognuno ben tratteggiato.

Lo stile è elegante, sembra quasi un’atmosfera da operetta, prima che si trasformi in tragedia. E la descrizione del festival, l’avvicina a tante descrizioni di altre feste narrate per es. da Agatha Christie (Macabro Quiz o La sagra del delitto) o nei telefilms della serie tratta dai romanzi di Caroline Graham, de L’Ispettore Barnaby.

Una cosa che mi ha incuriosito, è la storia della fata della sorgente. E’ un tema che si intreccia all’arturiana Fata del Lago, e soprattutto a leggende scozzesi e irlandesi: non a caso si parla di una fata verde in molti siti, e soprattutto in Scozia, nel castello di Crathes. Altri esempi sono il castello di Ashintully, il castello di Knock, etc.  La dama verde sarebbe in sostanza una ninfa, e quasi sempre è legata all’acqua: come la fata verde del romanzo di Ngaio Marsh. Ma noto in più una derivazione: La fonte delle lagrime di cui tratta Paul Halter nell’omonimo romanzo, una fonte magica.

 

Pietro De Palma

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