lunedì 22 aprile 2024

Anthony Abbot . La soglia della paura (The Creeps, 1939) - trad. Igor Longo . Il Giallo Mondadori 2947 del 2008


Dopo molto tempo, ritorniamo a recensire un romanzo di Anthony Abbot. Nella fattispecie degli otto romanzi da lui pubblicati, questo è il penultimo.

The Creeps, titolo originale ( in italiano "La soglia della paura", ma sarebbe dovuto essere "I brividi"), scritto nel 1938, fu pubblicato nel 1939. E' un romanzo con una grande atmosfera, che sembra essere diverso dagli altri sei primi romanzi.

Thatcher Colt non è più Capo della Polizia di New York. Si è ritirato a vita privato e si è sposato. La moglie Florence pensa che lui si annoi senza potersi dedicare a risolvere qualche bel caso, e così fa di tutto perchè insieme si accetti di andare da dei suoi parenti, a Denmouth. Il figlio di Fortescue Baxter, Terry si deve sposare la domenica dopo con la segretaria del padre, Evelyn Drew, e così i due Colt pensano di divertirsi e di svagarsi: Thatcher è soprattutto attratto dall'idea di conoscere il famoso parapsicologo svizzero, Dottor Adolf W. De Selles, che sarà presente a cui Fortescue Baxter, amico già di Thatcher, intende lasciare un milione di dollari per i suoi studi. Thatcher e sua moglie saranno accompagnati dai loro amici, Abbot e sua moglie Betty.

Ed è proprio nella carrozza del treno che li sta portando a Denmouth, che Thatcher e Anthony e le loro mogli, fanno conoscenza con De Selles. Quando arrivano,  il panorama è innevato. Dovrebbe stare ad aspettarli Randall, l'autista dei Baxter, per portarli a destinazione, ma di lui non c'è traccia. Per cui, un tale con un vecchio macinino accetta di portarli a destinazione e salgono verso la proprietà che è sulla scogliera, sotto cui il mare ribolle. Tutto è innevato. Nel giardino, De Selles guarda qualcuno che pare che lo fissi da un albero, e mormora su qualcosa che a suo dire c'è di sbagliato in quella casa.

Gli ospiti vengono presentati al padrone di casa, al figlio e alla parentela. Subito si nota come la maggior parte di essi sia ostile a che il vecchio molli una parte consistente dell'eredità ad uno che secondo loro è un vecchio ciarlatano: c'è la sorella di Fortecue, Eunice; la futura sposa; Margaret Dixon, giornalista di nera, conoscente di Thatcher; Charlie Adams, altro cugino, famoso esploratore, appena tornato dopo molti anni passati nel Siam e sua moglie Ursula, a cui per caso (ma nulla è per caso) si unisce anche la ex fidanzata di Terry, Mary Stevens.

Si è alla vigilia del Giorno del Ringraziamento, 23 novembre. La sera passa tranquillamente o quasi dato che Adams e Eunice e poi Margaret che sembrava essersi perduta nella tormenta di neve e che invece appare, chiedono che De Selles mostri le sue peculiarità, cioè dimostri di essere un parapsicologo: Come ? Con una seduta spiritica. A malincuore De Selles accetta: la medium sarà la Drew che con De Selles rivela avere una certa predisposizione a queste pratiche. Durante la seduta, la Drew viene posseduta dallo spirito della ex moglie di Baxter, Gertrude, che accusa qualcuno di averla uccisa e di avere in quella casa nascosto le sue ossa senza darle sepoltura cristiana.

Forterscue Baxter esce distrutto dalla rivelazione, che sembrerebbe accusarlo. Terry guarda con orrore il padre, e si insinua in casa il germe della paura e del sospetto. durante la notte, proprio la ragazza caduta in trance Evelyn viene ritrovata morta nel letto di Charlie Adams. Quella che sembrerebbe essere stata una tresca finita male, finisce invece per essere vista con altro occhio: la ragazza è stata cloroformizzata a morte da  qualcuno e poi al ragazza morente, cercando aiuto, l'ha cercato in Adams che stava ronfando di suo per la sbronza della sera, morendo nel suo letto.

Dopo che verranno trovate le ossa di Gertrude e il cadavere di Randall, l'autista che avrebbe dovuto portare Thatcher Colt e Anthony Abbot e le loro mogli alla sua tenuta, Colt assistito da Abbot, chiamato ad investigare dallo sceriffo del luogo nella tenuta di Baxter isolata dalla neve, inchioderà alle sue responsabilità il diabolico omicida.

Bel romanzo di Abbot, si segnala per uno stile un po' involuto, rispetto ai sei precedenti, e per una grande atmosfera. Alcuni critici oltre oceano (John M. Nevins, il maggiore critico di Ellery Queen, e il mio conoscente Mike Grost, autore di una storia della detection in rete che avrebbe meritato qualche riconoscimento) propendono per una attribuzione del romanzo ad un ghost writer, invece che ad Abbot, per lo stile un po' diverso dagli altri precedenti, e anche per l'abbandono dell'identica costruzione del titolo (About + the Murder + Soggetto) che è caratterizzante del periodo vandiniano in quanto pur con alcune differenze la utilizzano sia Van Dine che Queen. Però non si tiene conto di vari fattori:

innanzitutto, che i precedenti erano ancorati tutti, più i primi e via via i restanti, ad una detection molto vicina allo stile di van Dine da cui derivano. Si tenga presente che l'ultimo romanzo vandiniano di Abbot, About the Murder of a Man  Afraid of Women è del 1937, e ancora allora Van Dine confezionava romanzi (The Kidnap Murder Case è del 1936) ma di lì a poco avrebbe confezionato gli ultimi due che mostrano chiari segni di debolezza e di involuzione (The Gracie Allen Murder Case del 1938 e The Winter Murder Case del 1939). Ancora nel romanzo del 1937, Abbot si dilunga su una serie di rilevazioni di polizia scientifica e di balistica, che si trovano anche in romanzi di Van Dine, ad esempio The Benson Murder Case. Ma proprio da The Creeps, cambia tutto: è vero che Thatcher Colt non è più un membro della polizia e quindi nell'indagine, sarebbe fuori luogo una  illustrazione di tecniche procedurali di polizia, e che quindi non esiste più la caratteristica dei sei romanzi precedenti che hanno tutti un connubio di detection vandiniana e procedural, ma è anche vero che Abbot, proprio per l'involuzione delle storie di van Dine e la sua perdita di popolarità e l'affermarsi di altri romanzieri, tende a tentare nuove strade, invece che riferirsi a Van Dine. Ora Thatcher Colt è un detective a tutto tondo, e con The Creeps, i riferimenti in Abbot sono ad altri romanzieri del suo tempo, primo fra tutti Ellery Queen. Infatti io rilevo delle marcate somiglianze, tra questo romanzo di Abbot e uno di Queen,  The Twin Syamese Mystery : lì c'è  una casa arroccata su un'altura, come qui; Ellery si sostituisce alla polizia nell'espletamento delle indagini, e stessa cosa fa qui Thatcher Colt, pur non avendo nessuna più carica in polizia; lì la casa è isolata dal resto del mondo dal fuoco, mentre qui lo è dalla neve; lì i delitti maturano nell'ambito di una famiglia, come qui: e qui come in quel caso, è presente uno scienziato. 

Dire che il romanzo possa essere ascritto ad un ghost writer, solo perchè non si trova lo stesso modo di scrivere e illustrare i fatti che c'è nelle altre opere, per me è un po' azzardato, se non si tiene conto di una serie di altri fattori. Inoltre ricorre in questo romanzo la tendenza di Abbot a condurre una crociata contro i millantatori e i ciarlatani del paranormale: qui è teso a rivelare la falsa natura di De Selles, rivelando la falsità della costruzione della seduta spiritica; in About the Murder of a Startled Lady (1935), l'impianto della trance della medium viene smascherato, trovando nella stanza accanto un impianto radiofonico nascosto collegato all'appartamento della medium. E del resto Fulton Oursler nel 1930, con lo pseudonimo di Samri Frikell, aveva scritto il libro  Spirit Mediums Exposed, in cui dichiarava  “I am the foe of fakery, of charlatanism, of hoodwinkers, of wonder-mongers, of miracle pretenders — of BUNK. And
 of all the low-down creatures 
in the world, the religious faker, the scoundrel that pretends to trusting and ignorant people that he can bring them face to face and voice to voice with their beloved dead, is the most contemptible.”

A ribadire la paternità di Fulton Oursler delle proprie opere, ci pensa anche la sua Autobiografia, cominciata nel 1949 e uscita postuma negli anni sessanta a cura del figlio Ousler Jr., che dice chiaramente (pag.361 di Behold this Dreamer!) : At the same time Fulton kept up his parallel careers. Between 1938 and 1941 he completed two more Anthony Abbot novels (The Creeps and The Shudders) and one short story, “About the Perfect Crime of Mr. Digberry,” which was published in the first issue of Ellery Queen’s Mystery Magazine and later made into a movie.

Si trovano nel romanzo molti altri rimandi ai precedenti romanzi: per es. l'appunto sull'eleganza di Thatcher Colt. A tal proposito, nella biografia di Fulton Ousler, si legge (pag.256) : The hero of these detective tales, incidentally, was one Thatcher Colt, the police commissioner of the City of New York. In my mind he was a combination of two men: Grover Whalen and Theodore Roosevelt — the one an impeccable dresser, the other blessed with real brains. 

Tuttavia, pur essendoci spunti molto originali  nella soluzione dei tre delitti, l'omicida pur essendo presente nella storia sin dall'inizio, viene individuato sulla base di indizi che appaiono chiari solo a Colt, ma di cui lil lettore non è informato in maniera precisa. Inoltre, come Curtis Evans insinua, come fa il figlio a sapere dove è stata sepolta la madre? Ci sono dei passaggi non molto limati, deboli. Nel finto messaggio dello spirito della madre, si dice " devi seppellirmi cristianamente.. non è giusto che sia sepolta così.. qui, le mie ossa sono in questa casa..". Ora, se il messaggio fosse stato vero, il prosieguo delle azioni, soprattutto il rinvenimento delle ossa da parte del figlio Terry, avrebbe avuto un senso. Ma se il messaggio è falso, cioè non proviene dallo spirito di Gertrude, ma è il risultato di una macchinazione messa in atto da due persone, e le parole sono inventate, come fa Terry a trovare le ossa della madre proprio in casa? E' una pura coincidenza, perchè il cadavere sarebbe potuto essere seppellito altrove, tenendo conto che quando era avvenuto il delitto, non c'era nessuno in casa tranne la vittima e l'omicida, e la tenuta era grande centoventi ettari. 

Questo significa che la storia, pur essendo originale, anche se influenzata da Ellery Queen e forse anche da Anthony Berkeley (Murder in the Basement ,1932) o  meglio da un altro vandiniano come Stuart Palmer (Murder on the Blackboard, 1932), è più debole nel plot degli altri romanzi precedenti firmati Anthony Abbot, anche se ha una grandissima atmosfera, e anche se la lettura è molto piacevole e la soluzione riesce a convincere. Forse è per questo che Abbot, a posteriori, terminata la sua parentesi di scrittore di romanzi polizieschi nel 1941 con The Shudders ( Killer al quadrato, in Italia), riconobbe, in quanto successi di pubblico, solo i sei romanzi precedenti, pur avendo pubblicato gli altri due, sempre con Macfadden Publications ( con cui pubblicò continuamente dal 1921 al 1941). Del resto, abbiamo anche altri esempi di autori, che , molto originali e apprezzati dal pubblico nei loro primi romanzi - penso per esempio a Rufus King -  col passare degli anni, e la perdita dei propri esempi (Van Dine), cercando riferimenti in altri scrittori (es. Rex Stout) persero in originalità e nel loro impatto sul pubblico.

Pietro De Palma

 


 


 




domenica 14 aprile 2024

William Willoughby Sharp : Morte di un broker onesto (Murder of the Honest Broker, 1934) - trad. Marilena Caselli - I Bassotti N.225, Polillo, 2024



 

Willoughby Sharp..chi sarà mai costui ? si potrebbe dire parafrasando e copiando Manzoni. 

I grandi tomi di letteratura poliziesca, i dizionari come il Maspléde non lo riportano, in GAD non c'è una pagina che lo riguardi, nell'opera analitica in rete di Mike Grost, idem. Eppure è un autore dell'età dell'oro della Golden Age of Detection, dei pieni anni Trenta.

Quello che sappiamo dell'autore lo apprendiamo dalle note in risvolto di copertina: William Willoughby Sharp nato nel 1900 e morto nel 1956, era newyorkese. Figlio della buona società, trovò lavoro alla Borsa di Wall Street. Dopo la crisi del 1929, ed un matrimonio molto chiacchierato, lasciò W all Street e, assieme alla moglie, si trasferì alle Bermuda, dove scrisse nel 1933 il suo primo romanzo, Murder in Bermuda, seguito dal secondo un anno dopo,  Murder of the Honest Broker. Sarebbe dovuto seguire un terzo, The Mystery of the Multiplaying, 1935, dopo la fondazione della società tra Sharp e l'editore Kendall di New York, ma il progetto non si realizzò, e ben presto la società di sciolse. Non si sa cosa lo scrittore fece dal 1935 alla sua morte.

Il romanzo edito da Polillo, presenta un doppio delitto, maturato nel Palazzo della Borsa di Wall Street. In sostanza, due brokers, Philip Torrent e Sandy Harrison, vengono uccisi mediante il curaro, assorbito nel caso del primo tramite un taglietto all'orecchio destro, mentre nel caso del secondo dai graffi procuratigli sulla guancia sinistra da una donna, ex amante di Torrent. I due non si capisce come possano essere stati uccisi, e soprattutto quale movente li accomuni, perchè pare non abbiano alcun legame. Sembrerebbe peraltro che Philip Torrent fosse amato da tutti. Certo qualcuno non lo amava se lo ha ucciso, ma poi, sotto il rispettabile velo ipocrita, si viene a sapere che Torrent di gente che volesse una sua dipartita, ne aveva eccome! Non solo Jack McDonald, broker anche lui, amante della moglie di Torrent, Mary; ma anche ovviamente la moglie, Mary; l'amamte abbandonata da Torrent, Lucy Laverne; Chipo Martinelli e moglie, proprietari di un bar clandestino messo su con 70.000 dollari di Torrent, non intenzionati a restituirglieli; il socio broker Temple Hastings, che lo ha derubato di circa 300.000 dollari: il nipote Howard Torrent, debosciato e senza mai un dollaro che conduce una vita dispendiosa. 

Con una indagine meticolosa, e con alcuni spunti di genio, Bullock riuscirà a capire come siano stati uccisi e perchè le due vittime, e da chi, tenendo conto che almeno Torrent è stato ferito da qualcuno mediante un'arma improvvista, costituita da un lapis in cui non è stata inserita una mina di grafite, ma una punta di un fonografo annerita mediante il fuoco di un accendino, vicino alla sua postazione alla Borsa di New York, e poi ucciso in modo ingegnoso tramite il curaro.

Il romanzo stilisticamente è un procedural, un procedural antesignano se vogliamo, visto sotto le mentite spoglie dell'attività di un ispettore che è in sostanza un detective dilettante: non c'è la consueta attività poliziesca di base, come per es. nei procedurals di Hillary Waugh,  che sono dei veri procedurals, ma l’attivita’ investigativa solo dell'ispettore Bullock che si contraffaccia semmai al suo capo. Nel romanzo, l'Ispettore Bullock, che  si muove nella stessa New York in cui si muovono Philo Vance, Drury Lane, e Thatcher Colt, profondamente da lui detestati, se a prima vista se ne differenzia, in realtà gli si accomuna. E' semmai un tentativo per aumentare la visibilità e la curiosità generale sul proprio eroe. 

Sembrerebbe quindi che Bullock non sia un eroe vandiniano, ma altre cose ci fanno riflettere: innanzitutto il rapporto Ispettore Bullock (detective) / Mackay (Capo della Polizia) sembra reiterare quello Philo Vance (detective) / Markham (Procuratore Distrettuale); e poi, quando Bullock si reca a trovare la moglie di Torrent, apprezza due piccoli Corot appesi vicino al camino, così come destano in lui ammirazione i ricami delle sedie in stile Queen Anne (tardo barocco: 1702-1714): quindi certamente si tratta di un ispettore con tasso culturale medio-alto, diverso dalla massa. Inoltre l'arma improvvisata con cui l'assassino ferisce all'orecchio Philip Torrent, ci richiama alla memoria, altre del periodo vandiniano: il bocchino di De Puyster - il primo detective di Rufus King, che pare possa aver influito persino sul Philo Vance di Van Dine - che in The Weapon That Didn't Exist usa un dardo al curaro. A sua volta il lapis su cui al posto di una mina, è stata inserita la puntina di un fonografo - di metallo - annerita col nerofumo, a me fa ricordare il turacciolo su cui sono inseriti gli spilli intinti nella nicotina, de The Tragedy of X di Ellery Queen, tutte quelle armi fantasiose, che sono tipiche del periodo. Bisognerebbe leggere il primo di Sharp per farsi un'idea precisa della derivazione stilistica, se cioè sia uno scrittore a sè oppure che sia ascrivibile ad una corrente stilistica di narrativa del periodo. Mike non ne parla proprio nella sua enciclopedica storia della detection in rete, e del resto i due romanzi sono usciti nel 2013, ignorati o quasi.

Noto in più nel romanzo la tendenza, già notata in Boucher (dove assegnava al personaggio Gideon Fell una propria vita, raccontata da Carr e non inventata), a umanizzare i personaggi di Abbot, Ellery Queen e Van Dine, cioè a decontestualizzarli e invece parlarne come se siano stati veramente dei personaggi storici, non inventati nelle pagine di un libro. In  questo modo l'autore, decontestualizza a sua volta il proprio personaggio, e gli da una sua propria caratterizzazione.

Infine il titolo: quasi una traduzione fedele del titolo in inglese. Ma perchè in italiano l'articolo determinativo diventa indeterminativo ? e il sinonimo "Assassinio" viene sostituito con "Morte"? Sembra quasi che passando dal determinativo all'indeterminativo, si voglia sottolineare che se è stato ucciso un broker onesto, ce ne siano altri disonesti. Qui c'è Temple Hastings che sembra essere tale, e quindi si potrebbe pensare che sia lui, ma invece...

Pietro De Palma