Come tutti sanno, se Mondadori è stata la Casa Editrice di impatto più visibile e duraturo nel mondo del Giallo in Italia - visto che il termine Giallo deriva dalle copertine di colore giallo dei romanzi de I Libri Gialli Mondadori – ci sono state anche altre Case Editrici che hanno dato un contributo più o meno importante: Salani, Nerbini, Sonzogno, Impero, Casini.. Tra queste la Sonzogno ebbe un ruolo significativo.
La sua serie più importante nel Ventennio fu la Serie Romantica Economica, di 104 numeri usciti, dal 1937 al 1941, anche se negli anni 10 del secolo erano già usciti i primi romanzi (che allora non si dicevano ancora gialli) di Georges Meirs, un emulo di Sherlock Holmes, che aveva avito un ottimo successo in Francia e anche ne ebbe in Italia.
Proprio ai primi numeri della serie Romantica Economica della Sonzogno, appartiene il romanzo uscito col n.5 della collana, Il Fantasma, di Philip Macdonald.
Si tratta di un romanzo che ha più punti per essere recensito.
Innanzitutto nella lista dei romanzi basati sul personaggio del Colonnello Anthony Gethryn, The Wraith, occupa il settimo posto:
The Rasp, 1924
The White Crow, 1928
The Noose, 1930
The Link, 1930
The Choice o The Polferry Mystery o The Polferry Riddle, 1931
The Crime Conductor, 1931
The Wraith, 1931
The Maze, 1932
Rope to Spare, 1932
Death on My Left, 1933
Warrant for X, 1938
The List of Adrian Messenger, 1959
Però anche se occupa il settimo posto, in realtà il romanzo contiene l’inizio della parabola del Colonnello Anthony Gethryn. Infatti come si legge all’inizio del romanzo, rievocando l’inizio, Gethryn rivela al suo amico Toller e a sua moglie che c’è un caso di cui nessuno è a conoscenza, che è in sostanza la prima volta in cui lui, ex militare, si è trovato a svolgere una indagine poliziesca a contatto con le autorità.
E' un po' quello che accade nei romanzi di Ellery Queen, quando apprendiamo nell'introduzione (presente solo nell'edizione Montanari) che il quarto romanzo The Greek Coffin Mystery, in realtà nell'elenco delle avventure di Ellery, costituisce l'inizio.
Il dramma si svolge a High Fen, un villaggio di 300 anime, dove il colonnello intende passare un periodo di vacanza. Sa che c’è in quel villaggio una locanda chiamata Il Buon Ristoro tenuta da un ex militare suo conoscente e sua moglie, che lo accolgono nel migliore dei modi. Visitando i luoghi vicini, capita presso Fridays, la dimora del più ricco della zona, lo scienziato John Manx, che vi conduce non precisati esperimenti. John vive assieme alla moglie Joan Nealson, alla sorella Penelope Marsh Manx, al Maggiordomo Belby, all’assistente e segretario di John, Grimsdale, e occasionalmente capitano nella dimora anche il fratello di Joan, William Nealson e il cugino di Joan e di William, Arthur.
Mentre Gethryn sta parlando con le persone, ecco che arriva uno dei personaggi principali del dramma , un certo Alfred Georgius Host (che nella traduzione italiana diventa Sergio Pettro, e vedremo perché), una tale menomato dalla guerra boera, ad una gamba alla quale porta un tutore ortopedico, alla mano destra (indossa sempre dei guanti neri da cui si vedono ritte due dita che fanno ad angolo retto col palmo), e pare al cranio dove si dice abbia una placca (infatti calza sempre un berretto nero). Inoltre ha una vistosa cicatrice su una guancia che dissimula con della cipria.
Questo personaggio ha un amore esagerato verso i gatti, a tal punto da nutrire un odio sviscerato verso proprio John Manx, a causa dei suoi esperimenti che pare, dice lui, si indirizzano al dissezionamento dei gatti. Ed infatti qualche carogna è stata trovata sezionata, davanti a Gethryn, questo tale Host viene quasi investito da una Morris guidata da due donne, Penelope Marsh Manx e la nipote di John, Mary Manx.
La sera in cui, come si fa tra vicini di casa, viene invitato a Villa Fridays, Gethryn dai Manx, si verifica il fattaccio: Belby, invitato a chiamare il suo padrone che si trova presso il suo studio, allocato in una capanna, una piccola costruzione bassa isolata dal corpo centrale, alla Villa, per giocare a bridge, lo trova morto, freddato in mezzo alla fronte da un colpo di pistola. Quando immediatamente Gethryn, William e Arthur Nealson e Grismsdale, vanno avedere, trovano Joan per terra svenuta a poche decine di metri dalla capanna.
Le indagini sono coordinate dall’Ispettore Ruddock, che conosce Gethryn e si avvale della sua presenza e sagacia: dalla capanna pare non manchi nulla, e anche in casa pare sia tutto a posto. Una indagine dei luoghi vicini, porta al ritrovamento di una pistola, che è l’arma usata per l’assassinio, per terra, vicino ad un albero. Probabilmente si pensa che l’assassino, correndo via, e inciampando nella radice dell’albero, l’abbia lasciata cadere e non l’abbia raccolta.
Le indagini sembrano essere indirizzate in una precisa direzione: Holst. A ciò aggiungasi il fatto che la governante dello strano individuo, l’ha visto stringere in mano una pistola e pronunciare frasi senza senso prima che accadesse il fattaccio. Quando si recano a casa sua, non c’è: ha lasciato i gatti, e pare si voglia uccidere e infatti ha lasciato un biglietto d’addio. Anzi, uno degli ospiti della villa lo ha visto camminare per strada gesticolando, e lo ha seguito fino al pantano, dove sulla riva ha trovato i suoi vestiti. Si è ucciso?
Fine delle indagini. Ruddock ha trovato il suo colpevole.
Ma Gethryn no. Gethryn sospetta dell’altro. Infatti sulla base di certe stranezze comportamentali di Host e delle accuse che Penelope Marsh ha rivolto alla cognata, che a suo dire ha ucciso il fratello per intascare l’eredità, cognata che pare avesse avuto un amante durante la sua parentesi matrimoniale, elabora una propria teoria che prende una direzione ben precisa, quando scopre, scrivendo tutti i nomi e cognomi dei personaggi del dramma, che quello del misterioso suicida è Alfreg Georgius Host, e che unendo iniziali nomi e cognome assieme si ottiene A G + HOST = A GHOST, Un Fantasma.
In sostanza qualcuno dotato di una ironia e un sarcasmo macabri ha perpetrato una congiura ai danni di Manx, creando un falso personaggio che non esiste nella realtà, impersonato da certe persone della cerchia di Manx, perché fosse individuato come perfetto colpevole, liberando dai sospetti chi invece ha ucciso Manx. E’ evidente a questo punto che chi ha denunciato di aver seguito Host fino al pantano, debba essere complice nella congiura, se non l’omicida. E Gethryn, dopo una serie di congetture, che coinvolgono anche lo strano episodio del valletto Forbes, che la notte dell’omicidio è scomparso da casa e poi è stato ritrovato folle di terrore, rinchiuso nelle cantine della villa, e si viene a sapere che è stato colpito da qualcuno che si aggirava di notte nella villa. Individua complice e omicida, che però fuggono, finendo poi con un motoscafo sugli scogli e morendo.
E’ da dire come il romanzo sia in sostanza una Black Comedy, in cui una sottile ironia anche macabra pervade le scene del delitto. Non vi è solo la sciarada rivelatrice, ma anche un altro particolare, che ben si adatta all’atmosfera di Commedia Nera: Manx non è solo il cognome del possidente ma individua anche una razza di gatti che, propri dell’isola di manx, sono privi di coda. Si può dire quindi che questo romanzo, in cui una parte loro ben individuata ce l’hanno i gatti, incominci la propria tragedia con loro e finisca con un altro gatto senza coda, un Manx, che è un Man anche quindi un uomo (animale che come sappiamo non ha coda).
Il tutto evidentemente ben pensato da Macdonald a confezionare un romanzo bello frizzante e per nulla scontato in cui tutto va al suo posto (anche se la velleità di individuare il colpevole perfetto, inficia da subito l’indagine e il lettore ben avvezzo, capisce che c’è dell’altro).
E ora vediamo il perché nell’edizione da me letta (ce ne sono due, tutte e due non mondadoriane: la prima è Sonzogno, e si intitola Il Fantasma, del 1937; la seconda Lo Spettro, fu pubblicata da Nerbini, nel 1948) Host venga sostituito da questo tale Pettro. Perché, immagino io, il formato editoriale della Romantica Sonzogno forse non prevedeva la nota a piè pagina, come nelle palmine mondadoriane, e quindi non si sarebbe potuto spiegare l’originale gioco di parole in inglese. E allora si è inventato questo tale Pettro, Sergio Pettro, che analizzato fa S+ Pettro= Spettro, cioè Fantasma.
Certo è che però così facendo si genera una certa incredulità nel lettore, perché in definitiva cosa c’entra un militare germanico della guerra boera con un nome e cognome italiani? Vallo a chiedere alla Sonzogno.
Però il romanzo, al di là di questi escamotage, merita di essere letto. Tanto più che le due pubblicazioni dell’opera ad oggi solo uniche, e il romanzo in lingua originale non ha avuto altre edizioni da quella del 1931.
Pietro De Palma
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