Ritorniamo oggi alla coppia di autori Webb & Wheeler, che hanno firmato fino al 1953 tutti i grandi Patrick Quenti a partire dal 1934, e tutti i Jonathan Stagge. E proprio di un romanzo di questa serie parleremo oggi, forse il migliore in assoluto dell’intera serie, capolavoro riconosciuto, di atmosfere Carriane: Tre Cerchi Rossi, 1943.
Cominciamo a dire subito che di quest’opera esistono due edizioni leggermente diverse, e già questo è strano: normalmente infatti, il testo di un romanzo è lo stesso, proposto nelle edizioni previste nei vari Stati. Ma per strano che possa sembrare è così: infatti la seconda edizione, quella britannica è leggermente diversa (significa che vi sono delle puntualizzazioni che non ci sono nell’edizione originale americana). Per quanto riguarda l’edizione italiana, essa, anche se ha come titolo Tre Cerchi Rossi, e quindi sembrerebbe che derivi dalla prima edizione, quella americana, in realtà deriva dalla seconda. Infatti in seconda pagina, il titolo originale è The Light From a Lantern. Ma, è bene precisarlo, mi sono accorto della lieve differenza tra edizioni, perché all’inizio del romanzo, in seconda pagina, che riporta cose che nella edizione americana originale stanno dopo circa nove pagine, si parla di Westlake che ricorda come la terra luogo della storia, Capo Talisman, fosse stata meta di lui e di sua moglie Paul in viaggio di nozze. Mi ha sorpreso questo nome Paul: possibile che in un romanzo degli anni 40, Webb e Wheeler, che pure erano gay, potessero parlare di una coppia omosessuale che poi si fa una figlia adolescente? Poco probabile. Molto probabile invece che Paul, fosse stato un refuso maledetto, una trasformazione di Paula. Per vederci bene, sono andato a leggermi l’edizione americana, e questa cosa non l’ho trovata. Poi ho scoperto che si trattava di traduzione da edizione britannica, introvabile. Ho chiesto allora a Mauro che è uno dei maggiori esperti al mondo su Patrick Quentin, e lui mi ha confermato che nell’edizione britannica si parla di Paula. Tutto questo mi da modo di accennare ad un problema spinoso che riguarda le opere di Patrick Quentin / Quentin Patrick/Jonathan Stagge: esse rimangono le più penalizzate riguardo alle traduzioni in italiano: solo un numero molto ridotto di romanzi è stato ritradotto o tradotto ex novo in anni recenti, risalendo la grande maggioranza del corpus, ai primi anni cinquanta, anni in cui le traduzioni spesso erano anonime e molto tagliate, e piene di refusi. E piena di errori è proprio l’edizione italiana, di cui intendo parlare; e tagliata parecchio: se l’edizione originale consta di 212 pagine, quella italiana è di 163 pagine: 51 pagine di meno. Nonostante ciò, il romanzo si legge molto bene.
Capo Talisman è un posto di mare, in cui si pratica la pesca marittima, ma che ha una bellissima spiaggia che favorisce il turismo: ma ha anche un promontorio, e poco all’interno il vecchio cimitero che sottende ad un’antica chiesa.
Westlake e lì con la figlia Dawn, a riposarsi presso il locale Hotel, proprietà di Mitchell, quando durante una passeggiata, vedono la luce rosa di una lanterna che proviene dell’antico cimitero. Weslake vi si avventura e trova una fossa scavata di fresco al fondo della quale si scorge la superficie di una vecchia cassa da morto. L’atmosfera è lugubre, e si arricchisce di echi spettrali quando il medico crede di vedere un’ombra che svanisce dietro agli alberi. Di lì a poco la luce rosa di un’altra lanterna viene trovata vicino al corpo di Nellie Wood, una gran bella ragazza che posa come modella per il pittore Virgil Fanshawe, lavorando inoltre per lui e sua moglie Marion come tata del figlioletto Bobby: Nellie è stata strangolata con una cordicella sottile, e messa in una posizione orante con le braccia conserte, vicino ad uno scoglio. Ma la cosa più orribile è che l’assassino ha disegnato con un rossetto un cerchio rosso attorno ad un neo che la vittima ha su una guancia. L’esame autoptico eseguito dal dottor Gilchrist, medico locale oltre che medico del vicino penitenziario femminile, non porta a nulla di nuovo. La rivelazione di Gilchrist che una sua paziente anni prima che era morta di parto, la Signora Casey aveva un grosso neo sulla faccia, porta tutti i presenti a pensare alle gesta di un pazzo, di qualcuno che voglia in qualche modo collegare il delitto a quella morte lontana nel tempo. Anche la bara della signora caey riposa nel vecchio cimitero. Il dottor Gilchrist, essendo il medico di tutta le gente del luogo, ha una mappa sulla base della quale può riconoscere di chi fosse la prima tomba scavata: proprio quella della Casey! E poi vicino le tombe del vecchio Fanshawe e poi del padre di Mitchell.
E’ l’inizio di una serie di omicidi, in cui le vittime (tre) saranno oltraggiate dopo essere state strangolate, con un cerchio attorno ad un neo: la seconda vittima è una delle cameriere dell’Hotel, Maggie Hillman, innamorata del maestro di nuoto dell’Hotel, Buck Valentine. Strano che però anche Nellie pare che sia stata nel raggio di Buck. E oltretutto è stata trovata nel canotto bianco del maestro di nuoto, illuminato da una lanterna rosa: il neo questa volta è su una gamba, poco sopra al ginocchio, in una porzione di gamba, molto intima. Segno che l’assassino aveva dovuto avere con la vittima una relazione molto riservata. Ma è la terza vittima che lascia interdetti: questa volta la vittima è Miss Heywood, una spacciatrice di cocaina, che riforniva di polvere bianca la moglie del pittore. La Heywood viene trovata accanto ad una lanterna rosa, nel vecchio cimitero, in una fossa scavata di fresco, per riportare alla luce la bara del vecchio Mitchell: strangolata, le braccia incrociate sul petto, e un abbozzo di cerchio rosso sulla spalla ma intorno al nulla, nessun neo stavolta. Tutto questo dopo che Westlake, l’aveva trovata il giorno prima accanto a Buck Valentine a scavare vicino alla tomba di Mitchell. Perché? Cosa si nasconde nel vecchio cimitero?
Per riuscire a capire chi possa essere l’assassino, Westlake dovrà avviare una indagine a 360° che riguardi la figlia di Mitchell, Cora, ladra di gioielli e moglie di un ladro e assassino che era finito sulla sedia elettrica, di un enorme diamante nero, di una compagna di cella di Cora che aveva cambiato nome e fattezze, di un bambino che stranamente somigliava a qualcuno, figlio di Cora; dell’arresto di Cora fatto dall’agente Barnes, che le aveva consentito di baciare il volto del padre morto due giorni prima; cosa c’entri e se c’entri Usher, l’impresario di pompe funebri, che si aggira tra le tombe, e che ha curato tutti i funerali della zona. Chi poteva sapere che Maggie avesse il neo in una porzione di gamba non visibile (tenendo conto che Mitchell non voleva assolutamente che il proprio personale femminile mettesse in mostra le gambe) e chi poteva sapere che sulla spalla di Heywood in origine c’era un neo, rimosso poi?
Westlake troverà l’assassino ma la prova determinante che sia lui l’assassino, gliela fornirà la figlia Dawn, che era irreperibile assieme a Bobby.
Il libro è un capolavoro assoluto, impregnato dall’inizio alla fine di un’atmosfera opprimente e macabra, che sfocia in un finale al cardiopalmo, in cui Westlake e Fanshawe ritrovano i bambini scomparsi nella vecchia chiesa del cimitero, ridotta ad un acquitrino, da un violento uragano che ha ridisegnato il promontorio e strappato alle tombe le bare dei vecchi abitanti, che galleggiano sul mare.
Il romanzo ha un’atmosfera unica, che al di là del velo fitto sulla serie di omicidi, si avvale della location : un villaggio in rovina, un vecchio cimitero quasi abbandonato, qualcuno che scava per dissotterrare vecchie bare. Un omaggio ai tanti grandi autori contemporanei e non, dei due suoi autori: innanzitutto Carr (e come non ricordare The Three Coffins o The Sleeping Sphinx), mentre la serie di omicidi si rifa a A.B.C. Murders di Agatha Christie, che il vecchio Wheeler conosceva molto bene assieme e molti altri romanzi della scrittrice britannica: del resto A.B.C. Murders a sua volta si rifaceva a The Silk Stocking Murders di Anthony Berkeley Cox. A quale testo famoso del passato può alludere il vecchio Usher, il becchino e impresario di pompe funebri, se non a La caduta della Casa degli Usher di Edgar Allan Poe? E ancora poi rimandi ad Ellery Queen: non diciamo a cosa, perché il lettore che non ha letto il libro ancora, non perda il piacere di scoprirlo o di indovinarlo .
Come struttura del romanzo, si può notare come accanto al plot su cui si basa il romanzo, ce ne sia un altro, che non arrischierei a definire come si suol dire, un subplot, perché lo scavo nel vecchio cimitero e il dissotterramento delle bare ivi sepolte, costituisce un motivo di trama vorrei dire di pari importanza se non maggiore: il quid intorno al quale ruota il tutto, si basa su quello che accade nel vecchio cimitero e semmai la catena di omicidi, serve se non a distogliere, almeno ad aiutare chi ne è responsabile , a continuare a farlo, aiutato dal sacro terrore degli abitanti del luogo, per quel luogo pieno di echi sinistri, in cui si dice si aggiri un fantasma grigio (che poi si vedrà, è in carne ed ossa).
E gli stessi cadaveri quando sono scoperti, rimandano, se si vede bene, alle salme quando vengono sepolte: con le braccia conserte sul petto. E il canotto con dentro il cadavere di Maggie, non è per lei forse una bara, che galleggia sul mare, come galleggiano sul mare le bare del vecchio cimitero una volta che l’uragano lo ha spazzato via? E’ come se tutto, anche inconsciamente, rimandasse al vecchio cimitero, è come se l’inconscio dell’assassino anche indicasse quel posto come la chiave del mistero.
La traduzione italiana, anonima, è stata tagliata con coscienza, eliminando cose in più che magari avrebbero strutturato maggiormente l’atmosfera del romanzo, lasciando però intatta la struttura importante, come per es. quando Westlake visita Ruth Mallory, un’assassina condannata a vita per uxoricidio con veleno, nel carcere femminile, confidente anni prima di Cora Lansky Mitchell e di Lena Darnell (nominativo originale di altro personaggio che si muove nel romanzo con nome fittizio); Ruth e la sua compagna di cella Doris, altra assassina, mi rimandano alla commedia americana che fu un grandissimo successo a Broadway, poi portata sul grande schermo da Frank Capra nel 1944, Arsenic and Old Lace
Bellissimo.
Pietro De Palma
P.S.
Il consiglio che vi può dare il sottoscritto è di reperire in fumetterie o bancarelle, o dove possiate trovarli, tutti i Patrick Quentin/Quentin Patrick/Jonathan Stagge, perchè non verranno più ripubblicati.