sabato 16 marzo 2019

DELITTI AL MUSEO : AA.VV. - Il Giallo Mondadori N° 3177 del marzo 2019

Il Giallo Mondadori 3177 del Marzo 2019 propone una raccolta di racconti, dal titolo "Delitti al Museo": 9 racconti che dovrebbero avere come tema comune il MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. 
Dico 9 e non 10, come riportano tutti o quasi i siti e blog che ne parlano, perchè 9 sono i racconti mentre il cosiddetto decimo accreditato da tutti i blog che ne hanno parlato in quanto racconto poliziesco, in realtà non lo è, essendo una sorta di introduzione al MANN.  Ora il fatto che tutti, dico tutti gli articoli sinora pubblicati, dicano la stessa cosa è abbastanza emblematico del livello di acriticità esistente in Italia e di come molti blog riportino una notizia senza verificarne l'autenticità. Il fatto che tutti dicano la stessa cosa, significa: o che il libro non l'abbiano letto, oppure che l'hanno  letto e sorvolino su determinate cose per acriticità o non volontà di criticare.
Persino la pagina di Wikipedia scimmiotta come la raccolta sia formata da dieci racconti, a testimoniare come pochi sono quelli che onestamente scrivono di pugno proprio e molti invece riportano quello che dicono altri.
Detto questo, il mio giudizio è presto detto : la raccolta è una delle più belle allestite negli ultimi anni, e presentate come Giallo Mondadori, da quando il Supergiallo Mondadori , erede delle raccolte stagionali "Ellery Queen presenta", è stato soppresso prima che la direzione Altieri crollasse nella polvere anni fa. Da allora parecchie sono state le raccolte di racconti pubblicate, sia di un determinato autore (es. Margery Allinghan o Carr) sia di più autori. Ma nessuna, ha raggiunto, negli ultimi tempi, un livello come questa.
9 autori di tutto rispetto: Romano De Marco, Stefano Di Marino, Andrea Franco. Antonio Fusco, Luigi Guicciardi, Diana Lama, Diego Lama. Giulio Leoni, Carlo Martigli preceduti da una introduzione al MANN di Serena Venditto,"Quando siamo soli", una sorta di sua riflessione anche carina: la Venditto  è una scrittrice di polizieschi che lavora al MANN e quale migliore introduzione la raccolta avrebbe potuto avere, se non da parte di una che addirittura ci lavora? 
I racconti sono nell'ordine
MANN-hunter di Romano De Marco 
Il fauno di cenere di Stefano Di Marino
L'odore del disprezzo di Andrea Franco 
La tazza del Re di Antonio Fusco 
Omicidio alla sezione egizia di Luigi Guicciardi 
Dietro la Venere Callipige di Diana Lama 
Le natiche di Venere di Diego Lama 
La sacerdotessa venuta dal nulla di Giulio Leoni 
Il mistero della lamina orfica di Carlo A. Martigli
Io li ho letti tutti e devo dire che li ho trovati quasi tutti  interessanti e scritti bene. La riserva nasce dal racconto di Carlo Martigli che non è un racconto polizesco. Come tema ci sta bene perchè il racconto non è altro che una esposizione che fa una relatrice del MANN su una certa lamina d'oro rinvenuta in una tomba a Turi, alla fine dell'Ottocento. Ma, per il contenuto invece non ci azzecca proprio, perchè il racconto non è a carattere poliziesco. E allora perchè è stato inserito nella raccolta? Chiedetelo a Forte! E' più un racconto di tipo fantastico, vicino direi al modo di narrare di Valerio Massimo Manfredi o Gilberto Evangelisti, suggestivo, anche, per le connessioni a riti orfici-pitagorici (da cui Lamina orfica, una lamina d'oro del IV sec. in caratteri greci) ma in cui non c'è nessun delitto o mistero da risovere.
Tra tutti, mi sia consentito di citare quelli che mi sono piaciuti di più: 
Mann-Hunter di Romano De Marco, è un racconto di azione. In sostanza si appunta con il furto di una preziosissima collana con monile. Che si mette in atto con un diversivo ad effetto: l'uccisione di un vecchio da una delle finestre, e l'innesto dell'allarme antincendio. Lo svolgimento dell'azione è spettacolare e cimematografica, con addirittura un elicottero superleggero utilizzato per la fuga del ladro-assassino. Carino e ad effetto. E scritto con penna molto fluida.
 Il Fauno di cenere, con il ritorno di Bas Salieri, al centro di un mistero connesso all'assassinio di un esperto di sculture del tempo di Pompei, marito di ex pornostar e come lei molto legato ad esperienze di sesso sfrenato, anche con persone con difetti fisici. Di Marino, riesce sempre a creare un finto mondo di suggestioni, allestendo alla fine una soluzione che rieccheggia una camera chiusa, e mi fa associare le idee alla soluzione de I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe: qui non c'è un camino, ma una presa d'aria, e non c'è una scimmietta, ma l'assassino, anche se il tema di fondo è quello;
La tazza del re di Antonio Fusco, che non conoscevo e di cui cercherò di leggere qualcos'altro: mi è piaciuta molto la sostanza della storia, con uno strano "non crimine" che cela unovero  accaduto nel passato: un tale viene rinvenuto all'apertura del MANN dal custode, mentre osserva la vetrina contenente la Tazza Farnese: non ha rubato nulla e non ha arrecato alcun danno. Il tutto prende una piega insolta quando si scopre che il nonno di questo tale era stato un custode del Museo Archeologico di Napoli e aveva rotto la Tazza Farnese. Sulla scorta di personali intuizioni verrà scoperta una sacca contenente i pezzi di una tazza esattamente uguali a quella esistente: quale la vera e quale la falsa? La soluzione ha con sè un misto di superstizione e credenza che è una delle anime di Napoli.
Carino anche il racconto di Guicciardi, Omicidio alla sezione egizia, con il curatore di una raccolta della sezione egizia a cui viene fracassato il cranio con un corpo contundente e nello stesso tempo spariscono due ushabti di poco valore anche se raffinati. Avviene anche un secondo delitto. quello di una delle guardie del MANN, che sottende ad un tentativo di ricatto. La soluzione,  è tipica di un mystery vecchio stampo, individuando l'assassino in un personaggio di solito al di sopra delle parti. La forma di narrazione non mi ha del tutto soddisfatto però, usando egli il presente indicativo. ma comunque sia è una sua scelta e quindi...
Le natiche di Venere  vede il Commissario Veneruso , alle prese con l'assassinio inspiegabile di uno studioso inglse, che si scopre essere un pervertito: è stato trovato ucciso, accoltellato, con i pantaloni e le brache abbassate, a poca distanza dalla Venere Callipige (dalle belle natiche). Nella sala c'erano altri tre studiosi, e tutti dichiarano di conoscerlo ma di non condividerne le pulsioni sessuali; e anche la guardia alla porta, e oltre queste quattro persone nessuno è entrato e uscito. Veneruso sospetta di tutti, prima ad arrivare ad una sorprendente verità. Racconto scritto benissimo, con stile forbito.
E infine La sacerdotessa venuta dal nulla di Giulio Leoni, un racconto giocato: sulla sparizione di una statua di bronzo, trovata su una nave da guerra etrusca, al centro di una mostra al MANN; su quella dell'amico restauratore  di Cesare Marni, già tenente dell'esercito italiano seguace di D'Annunzio in ...E trentuno con la morte, e qui architetto, concessore di un piccolo subappalto al MANN, e del direttore del Museo; sulla morte di un presepiaro che Marni aveva visto assieme ad un tipo dall'aria sospetta attorno alla statua;  e sulla presena di agenti dell'OVRA. Un antico mistero che si svelerà essere al di là della storia ufficiale, tale da mettere in pericolo la ricostruzione storica dell'Italia fascista. Leoni al suo massimo splendore.
Tutto sommato una bellissima raccolta, che  dimostra, ancora una volta, come una visita a Napoli sia una cosa imprescindibile, per un amante delle bellezze di un tempo.

Pietro De Palma



Nessun commento:

Posta un commento