Anni fa Igor Longo tradusse
per Mondadori col titolo L'undicesimo piccolo indiano, Le Onzième Petit
Nègre. Gran bel romanzo (un giorno ne parleremo), variazione geniale di
quello della Christie, di Jacquemard-Sénécal. Ma chi sono
Jacquemard-Sénécal? Non sarebbe sbagliato che dicessimo.. Chi erano?, e forse
non sarebbe neanche giusto. E quindi..
Yves Jacquemard, che era nato nel 1943 e morto nel 1980, formò assieme a Jean-Michel Sénécal, nato anche lui nel 1943 un sodalizio vincente. Con il loro primo romanzo, Le Crime de la maison Grün, i due vinsero nel 1976 il prestigioso Prix du Quai des Orfèvres. Con il loro secondo romanzo, Le Onzième Petit Nègre, confezionarono uan variazione di Dix petits nègres di Agatha Christie, mentre il terzo romanzo, Meurtre dans les corons che è del 1978, cominciava con l’assassinio di una ragazza a Bruay-en-Artois (strizzava l'occhio ad un famoso affare criminale degli anni '70 in Francia: L’affaire de Bruay-en-Artois. Jacquemard e Sénécal fondarono in seguito la casa editrice Capriscor, che però ebbe breve durata, e pubblicarono nel 1979 L'Énigme du puits d'enfer che ha per tema la morte di cinque persone, gettate in un profondo crepaccio nelle Sables-d’Olonne.
Nel 1980, Jacquemard morì, ma non finì il sodalizio, e, come Narcejac per il duo con Boileau, così Sénécal continuò a scrivere romanzi, firmandoli col sodalizio Jacquemard-Sénécal, almeno fino al 1998:
1976 - Le Crime de la maison Grün,
1977 - Le Onzième Petit Nègre,
1978 - Meurtre dans les corons
1979 - L'Énigme du puits d'enfer
1981 - Qui a tué Scarlett O'Hara ?
1983 - Une louve en hiver
1991 - Un crime en Lorraine
1992 - Passeport pour le "Vendée crime challenge"
1994 - Quatuor ou L'humanité selon monsieur Paul
1998 - Le Printemps du loup
In Italia, solo i primi due romanzi sono stati tradotti.
Il delitto di casa Grun , comincia con l'assassinio di una ragazza, Dyana Pasquier. La giovane è trovata da una passante nell'Ill, il fiume di Strasburgo, mentre galleggia a faccia in giù: non è tanto l'abbigliamento, quanto la folta chioma rossa, a ricollegare il cadavere alla convivente di Denis Grun, il figlio di quel gigante di Wotan Grun, il capo della casa Grun, dove abitano non solo il figlio Denis ma anche la figlia Thérese, e un poliziotto in pensione, Loiseau.
Il tempo di chiamare la polizia, e il cadavere scompare: lo cercano di qua, lo cercano di là, ma sembra essersi volatilizzato, finchè lo trovano in casa Grun, nel negozio con annesso laboratorio di legatoria del capofamiglia, che occupa il piano terra dela casa..
Perchè qualcuno ha preso il cadavere e lo ha portato a casa Grun? questo è il primo enigma cui il commissario Lucien Dussac , amico di Wotan, dovrà dare una risposta.
La giovane sembra essere morta perchè affogata (o suicida) nell'Ill dopo che era statta vista allontanarsi dalla casa dopo un litigio con il convivente, almeno fino a quando dei poco evidenti segni sul collo, confermano l'assassinio per soffocamento.
Lussac comincia le indagini ma ben presto si trova davanti ad un muro di gomma: i Grun (padre, figlia, e la moglie 25enne di Grun, Edwige) all'ora del decesso, l'una e trenta, erano alla Weberstub, una osteria sull'Ill, alla convergenza tra Rue des Moulins e il Ponte Saint-Martin, assieme ad un nutrito numero di persone, che testimoniano l'un l'altro la presenza lì fino alle due e mezzo del mattino. Mancherebbero i Wetzel, ma anche loro hanno solidi alibi. Insomma chi ha ucciso Dyana? Mica può essersi soffocata da sola!
Lussac viene a sapere presto di una spaccatura che ci sarebbe stata qualche tempo prima tra i Grun e qualcuno dei loro amici, il Pastore Michelon e sua moglie e altra gente, in merito a dove si dovessero tenere sempre gli incontri culturali della loro compagnia. E logico pensare quindi che qualcuno dei dissidenti abbia odiato Grun sino a pensare di uccidere quallcuno della sua cerchia. E del resto, Therese con la sua testimonianza mette fuori gioco un ragazzo innamoratosi di Dyana tempo prima e rifiutato, e lo stesso Denis è messo fuorigioco dalla testimonianza del poliziotto in pensione che afferma come siano stati assieme per gran parte della notte e sicuramente nell'ora in cui la ragazza è morta, affogata nell'Ill.
A rendere le cose ancora più enigmatiche, ecco un furto nel laboratorio: vengono rubati dei libri di valore incalcolabile, tra cui un incunabolo d'alchimia, e delle lamine d'oro, ma la cassaforte con il suo prezioso contenuto di verghe d'oro, necessario alla doratura dei dorsi e delle copertine dei libri antichi, non viene aperta. Possibile che il furto sia da mettere in relazione all'assassinio, oppure sono separati? C'entrano i Wetzel, deglia mici di Wotan? Wetzel aveva cercato l'anno prima di acquistare Casa Grun, durante un periodo di dissesto finanziario di Wotan: c'entra col resto? C'entra anche la trasmutazione del piombo in oro?
Le indagini proseguono, ma ad un certo punto ecco due nuovi avvenimenti mettere il commissario e il suo assistente Holz in serie difficoltà: qualcuno spara a Wotan, ferendolo ad una spalla, e qualche giorno dopo Denis Grun, viene trovato impiccato nel solaio: una lettera, testimonia il suo proposito di farla finita: peccato che un esame dell'inchiostro riveli che è stata scritta tre anni prima. Insomma, un depistaggio per evitare che si pensi ad un assassinio.
Lussac riuniti tutti gli attori del dramma a casa Grun, riuscirà in un pirotecnico finale, dopo aver distrutto gli alibi di quattro persone, a individuare chi è stato l'amante di Edwige, e chi aveva amato Dyana. Due amici, uno dei quali viene accusato in primo tempo di assassinio di Denis: lo proverebbero delle lettere d'amore inviate ad Eswige, trovate nel solaio. Solo che quelle lettere, come ricorda il commissario, sono state messe là a bella posta, solo per far accusare un innocente. In una girandola di ricostruzioni che sovvertono sia la prima morte che l'ultima, Lussac rivelerà un omicidio premeditato ed una messinscena straordinaria e individuerà i veri colpevoli.
Un piccolo, straordinario romanzo è questo Il delitto di Casa Grun, pubblicato da Garzanti, nella serie "degli occhietti". E' bene dire che in quella serie trovarono posto alcuni notevoli romanzi francesi degli anni settanta, ignorati da Mondadori, che come si sa non ha mai tanto sopportato la narrativa francese preferendole quella anglosassone: per es. La corsa delle lepre attaraverso i campi, e La signora dell'auto con gli occhiali e il fucile, di Sebastien Japrisot.
Anche questo romanzo di Jacquemard-Sénécal paga il tributo al giallo anglosassone: ne parlavo proprio stamattina con John Pugmire: non solo Halter (per lui è una cosa ben saputa in quanto ha rivelato sempre di essere un grande ammiratore sia di Agatha Christie che di John Dickson Carr) ma anche altri autori (stamattina si parlava di Gensoul), hanno attinto dagli stratagemmi e dalle soluzioni di romanzi anglosassoni: qui per esempio c'è una variazione di uno stratagemma usato da Philip Macdonald, mentre un altro è talmente tanto uguale da preferire non rivelare da dove sia stato attinto (comunque chi legge bene questo articolo, e ha letto l'opera cui faccio riferimento, capirà subito). Anche la scena finale in casa Grun dove il commissario spiega la dinamica dei fatti, davanti a tutti gli attori del dramma, anzichè al commissariato, è tipicamente di stampo anglosassone.
Si tratta indubbiamente di un delitto impossibile. Francamente non avevo capito che lo fosse, fino al momento in cui viene rivelato come sia stato perpetrato , anche se il muro di testimonianze, alcune false ma molto difficili ad essere rivelate, è così accurato da rendere difficoltoso il compito del detective. In questo paga il tributo anche a Crofts.
Per la messa in atto di esso, è stato messo in atto un piano accuratamente premeditato, in cui entrano più persone, che sotto gli occhi di altre, uccidono, depistano, interpretano con false identità altre persone.
Il finale, se fino a quel momento il ritmo non era stato granchè durante le indagini, diventa frenetico, e in una girandola di situazioni sempre più spettacolari, fatte di accuse, ritrattazioni, e nuove accuse, i colpevoli vengono individuati.
Pietro De Palma
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