Non è la prima volta che introduco un romanzo di Hillary Waugh : infatti, già in altri tre casi, ne ho parlato. Tuttavia questa volta, si parlerà di un romanzo che può essere considerato forse il miglior esempio di Procedural, cioè di quel genere di poliziesco basato su indagini della polizia, secondo prassi investigativa consolidata. Sto parlando di Last Seen Wearing, quarto suo romanzo., che è il primo dei suoi romanzi senza personaggio fisso, e che ebbe un grande successo quando fu pubblicato per la prima volta, nel 1952.
Al di là di quello che posso dirne io, basterebbe forse il giudizio di Julian Symons, per inquadrarlo nella sua potenza: "..If a single book had to be chosen to show the possibilities in the police novel which are outside most crime fiction, no better example could be found than Last Seen Wearing ..." (da Bloody Murder. From the Detective Story to the Crime Novel: A History, 1972).
Il romanzo scaturì dall'emozione per un caso che negli anni precedenti aveva sconvolto l'opinione pubblica: la sparizione di una ragazza diciottenne, il 1 ° dicembre 1946, tale Paula Jean Welden, studentessa del Bennington College, e residente a Stamford nel Connecticut, mentre faceva una gita nel Vermont.
Anche nel nostro caso, infatti, scompare la ragazza diciottenne Marilyn Lowell Mitchell, figlia di un celebre architetto, dal Parker College di Bristol, Massachussets. Dopo aver detto che non si sentiva bene e quindi non sarebba andata a pranzare con le sue compagne, tra cui quella di stanza, la ragazza scompare, lasciando gran parte dei suoi abiti e la valigia, e neanche compilando i cartoncini blu per l'uscita dalla scuola. Quando a mezzanotte, la ragazza non è ancora tornata, le compagne danno l'allarme e informata della situazione la preside, questa decide di riferire al padre della ragazza la situazione.
E' il 3 marzo.
Il giorno dopo su insistenze del padre viene denunciata la scomparsa alla polizia, che si mette al lavoro. Incaricato del caso è il capo della polizia di Bristol, Frank Ford che coadiuva le indagini del sergente Cameron e dell'agente Lassiter. Viene diramata una circolare di scomparsa, ma..nulla. Passano i giorni e Ford è sempre più sicuro che sia stata uccisa. I genitori della ragazza sono comprensibilmente ansiosi ed incaricano un detective privato.
Ford fa prosciugare un vicino laghetto, senza esito. Tutt'intorno il panorama è imbiancato dalal neve.
12 giorni dopo, il 15 marzo, dopo che è stato riferito che nel torrente che scorre vicino al College alcune ragazze hanno visto scintillare qualcosa sul fondo, il fermaglio d'oro dei capelli della ragazza poi vagliato, si decide di seguire il torrente finchè in un'ansa del fiume, laddove comincia una palude, viene trovato il cadavere della ragazza, e dagli esami autoptici si scopre che è morta per rottura dell'osso del collo e anche che era incinta di sei settimane.
La morte risale al 3 marzo. C'è solo da capire se si sia trattato di incidente o di suicidio o di omicidio. Dall'esame del diario, sembrerebbe che la ragazza avesse voluto sancire con un matrimonio riparatore la sua maternità, e quindi il suicidio viene accantonato; anche l'incidente perchè il parapetto del ponticello da cui sarebbe caduta è alto più di un metro. Rimarrebbe l'omicidio, cosa che dimostra con un espediente Ford, buttando nel torrente un masso da 60 chili di ghiaccio avvolto da un telo impermeabile, che avanza nella corrente finchè una volta viene fermato da un ammasso di rami mentre quando avanza libero nel torrente sorpassa di molto il punto del ritrovamento a sancire l' impossibilità che il corpo cadutro nel torrente possa essersi arrestato proprio lì dove è' stato trovato.
Sancita l'ipotesi dell'omicidio si lavora per dare un nome al killer. E siccome la ragazza non era automunita, se avesse avuto una storia con qualcuno, questo qualcuno sarebbe stato negli immediati paraggi dell'università. Vengono quindi esaminati una serie di profili, che sono via via scremati fino a ipotizzare due possibili alternative: una anzianotto molto simpatico alle ragazze e un docente del college con un passato di ufficiale di marina.
Con la caparbietà che lo contraddistingue, anche solo per vendicare il padre della ragazza quasi impazzito dal dolore, Frank Ford metterà alle strette il killer sino a trovare la prova finale che lo incriminerà, l'11 aprile, e lo condurrà alla sedia elettrica, .
Il romanzo è indimenticabile, è bene dirlo, anche solo per la tragedia che vi alberga, che viene vissuta come in un diario, giornalmente o anche in varie ore della giornata, dai protagonisti e fatta propria dal lettore. La crudezza delle immagini, e i mille risvolti del dolore, avvicinano un procedural come questo, più che in altri casi di Waugh (ricordiamo per esempio Sleep Long, My Love), ad un hardboiled di classe. E da quando il profilo del killer viene individuato e l'indagine si appunta nei suoi confronti, con pedinamenti, perquisizioni, e quant'altro, proprio per il ritmo iniziale che man mano cresce, potremmo dire che si trasformi in un thriller, e anche, proprio per il fatto che si conosca sia il killer che la vittima, in una "inverted story".
Un romanzo che potrebbe fare la gioia anche di chi è appassionato di whodunnit, perchè è vero che la prassi investigativa si avvale di tutta una serie di metodiche (pedinamenti, appostamenti, perquisizioni) che sono un po' aliene ai romanzi ultraclassici, però è anche vero che le ipotesi investigative che vengono via via scartate, nascono da deduzioni: per es il linguaggio cifrato che si riferisce ad un determinato soggetto, presente nel diario della ragazza e legato a determinati giorni, quelli nei quali la ragazza ha fatto sesso con quello che poi diventerà il suo assassino.
Un romanzo che è un' assoluta bellezza e che dovrebbe stare in una qualsiasi biblioteca di rispetto di un giallofilo.
Pietro De Palma
Complimenti Pietro, per portare avanti con dedizione questo bellissimo blog che leggo sempre con grande interesse. Uno dei pochissimi blog sui gialli che riesce ad andare avanti con costanza! Ormai per me un must.
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