Poco prima di Natale ho acquistato a Feltrinelli di Bari, questo romanzo. Dell'autrice non sapevo nulla, nè che avesse già scritto altri romanzi, ma confesso che mi hanno attirato due commenti posti in quarta "Un omaggio al poliziesco classico" e " ..Un omaggio alla Golden Age, con un pizzico di Poirot e un cuore oscuro e moderno". Quindi, grandi aspettative.
Il romanzo si compone di 58 capitoli, non molto estesi, ognuno rappresentato da un pezzo di puzzle disegnato, con al di dentro una lettera, a formare una canzone ed un autore celebri, connessi al Natale (sarebbe "Christmas Song" di Nat King Cole)
E' anche presente una serie di anagrammi in determinate pagine, a formare romanzi di Dickens. E per finire due ricette di dolci, citate nel thriller.
Edie O' Sullivan è una ottantenne pimpante, ex insegnante della St. Mary School. Esperta di parole crociate, è diventata famosa per merito di un quotidiano, dove tiene una rubrica. Un bel giorno le arrivano per posta dei pezzi di un puzzle, in cui qualcuno la invita a risolverlo, pena la morte di alcune persone.
Cosa che accade.
A dire il vero, la prima vittima si salva, seppure a fatica: l'assassino, evidentemente alla prima sua esperienza diretta, si fa prendere dalla fretta e colpendo da dietro Carl Latimer, un docente di educazione fisica, non si accerta di averlo davvero ucciso, e quello si salva. Assieme alla vittima vengono trovati dei pezzi di puzzle. E' sempre la stessa pratica: gli indizi debbono servire all'investigatore per arrivare a capire o almeno a cercare di capire, quale possa essere il prossimo obiettivo. Tra i vari pezzi in mano ad Edie, uno è molto emblematico: rappresenta un tipo di orologio molto familiare alla donna, in quanto è quello che appartiene al nipote, Sean, un poliziotto, Ispettore Detective della Polizia di Weymouth. Edie tiene per sè questa scoperta, e comincia a pensare che le vittime facciano parte di un macchinazione il cui fulcro sia proprio lei. La seconda vittima è tale dottoressa Veronica Princeton, che ha fondato un istituto per la cura della fertilità dove coppie in cerca di figli possono seguire programmi per diventare genitori: verrà colpita da dietro e poi strangolata.
Apparentemente nulla collega la seconda vittima alla prima (ma poi si vedrà che erano collegate), ma una serie di indizi cominciano a portare alla Scuola di St.Mary dove Edie aveva insegnato: una felpa, che faceva parte del vestiario dei ragazzi, di circa una ventina di anni prima , è stata trovata appesa ad un albero vicni al luogo dove è stato colpito Latimer, e anche Latimer insegna lì, e collegata è anche la Princeton in quanto aveva avuto una storia di corna, con il Preside della scuola, il Prof. Berkeley. Tra i capelli della Princeton ,altri pezzi di puzzle. Una cosa da dire è che parecchi di questi rappresentano una pavimentazione bianca e nera, al cui centro c'è una sagoma umana (che Edie suppone possa riferisrsi a suo nipote) e ai 4 angoli del puzzle dovrebbero essere rappresentate le 4 vittime previste. E' evidente che quindi debbano essercene altre due. La prima è Linus Cramer, un commerciante di tappeti, che verrà ucciso con un corpo contundente alla testa, mentre poco prima, verrà uccisa la prima vittima che precedentemente si era salvata, Carl Latimer, con una martellata alla testa. Solo la quarta vittima scamperà al suo destino, e solo perchè Edie riuscirà a salvare Sean, aggredito e in pericolo di vita, e a salvare se stessa, dopo che il Prof. Berkeley si è suicidato col cianuro, collegato anche lui alla macchinazione. L'assassina, sarà catturata, dopo aver risolto il suo piano e aver collegato le varie vittime tra di loro ma anche a se stessa.
Mi aspettavo un mystery, almeno i commenti indirizzavano le mie aspettative verso ciò. In realtà è un thriller, con una discreta detection, anche se in fin dei conti, l'azione investigativa non procede linearmente, ma è intricata e contorta. E intricato e contorto è anche lo stile del racconto, tanto che spesso per capire le connessioni, bisogna fermarsi a rileggere i passi controversi, giacchè assieme a scemenze insignificanti, i dati importanti non vengono inquadrati nella loro luce, ma attendono di esserlo solo in un secondo tempo. Ovviamente dall'investigatrice. Tuttavia, se davvero la detection strizzasse l'occhiolino a Poirot e ad Agatha Christie (e in qualcosa lo strizza l'occhio: Edie è come Miss Marple, e come lei ha un nipote che appare accanto a lei), il lettore verrebbe ad essere informato dei vari indizi e delle prove nel momento in cui vengono acquisite dalla polizia e da Edie, così da sfidarla nella soluzione. Ma ciò invece non avviene. La colpa di Edie, si conosce solo nelle ultime quaranta pagine del romanzo (i docenti come me sanno di cosa trattasi: la "culpa in vigilando") anche se non è legata direttamente all'assassina, mentre essa è strettamente legata sia a Latimer, sia ai rapporti tra Princeton e Berkeley, e a Berkeley stesso che si uccide poco prima dell'epilogo; è anche legata alla terza vittima, in quanto sua madre era stata falsamente accusata di qualcosa che aveva commesso lui, e pertanto si era uccisa. La quarta sarebbe dovuto essere un medico che non gli aveva diagnosticato per tempo il tumore cui lei è condannata. Tutte queste risultanze, vengono taciute al lettore che le conosce nel momento stesso in cui vengono rivelate: la detective rivela che ha capito il legame esistente tra l'assassina e Berkeley, ma al lettore viene taciuto fino alla fine. In che modo mai sarebbe riuscito a rivaleggiare con Edie in una supposta detection classica, alla Ellery Queen?
Nel ricomposto puzzle trovano posto anche la sparizione del marito della Princeton, l'apparizione di Sky, l'amante lesbo di Edie, tanto che lei pensa per un attimo che sia invischiata nella vicenda, per una sua vendetta; e l'agguato a Sean, attirato sul luogo del suo rapimento da un falso messaggio di suo marito, Liam (Sean e Liam sono una coppia gay) e al tempo stesso Edie che riesce a salvarsi da morte sicura mediante uno stratagemma.
La parte più contorta è quando Edie riesce, in virtù delle sue qualità di Enigmista, a interpretare dei messaggi contenuti nei pezzi dl puzzle, utilizzando anagrammi, sciarade e altri trucchi che nessun lettore mai riuscirebbe a utilizzare per arrivare agli stessi esiti.
E' evidente che la debolezza della trama sta proprio in questa supposta virtù della protagonista, che sfugge a qualsiasi ragionamento parallelo. Per converso questa stessa facoltà enigmistica, potrebbe avvicinare questo romanzo a quelli firmati da Parner Hall, ma è ancora poco perchè si possa paragonare il romanzo di Benedict ad un romanzo di Golden Age.
Inoltre se proprio vogliamo, una differenza netta esiste tra i romanzi della Golden Age, e tra quelli contemporanei: i primi, pur trattando di storie contorte, anche avendo trame drammatiche e piene di sangue, forse anche splatter, hanno detective, che trattano l'azione dal di fuori; i secondi, pur avendo anche detection che ricordano la Golden Age, tendono, forse anche per coinvolgere maggiormente il lettore, a coinvolgere a loro volta il detective e la sua vita, anche sentimentale, nella trama del romanzo, cosa che quasi mai un romanzo Golden Age ha messo in atto (mi sovviene forse solo la vicenda di Lord Wimsey e di sua moglie, tra queste).
Non so quale sia l'orientamento sessuale della scrittrice, però è certamente originale - ed è una delle poche testimonianze che abbia notato in un romanzo giallo - che i due detective che agiscono si può dire in coppia, cioè Edie e Sean, appartengano a due sfere diverse eppure simili: Edie è lesbica, come Sky e sua moglie Roberta, mentre Sean è gay ed è la moglie di Liam.
La traduzione mi è sembrata accettabile anche se in taluni momenti, delle cadute di stile si sarebbero potute evitare. Per es. quando a pag. 150, cap. 26, si scrive "Le poltrone attorno al
caminetto avevano ancora l’impronta dei loro culi". Insomma..
Voto: -7
Pietro De Palma
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