mercoledì 19 febbraio 2025

Anthony Berkeley : Il Delitto dell'Ultimo Piano ( Top Storey Murder, 1931). Trad. Dario Pratesi. I Maestri del Giallo, Polillo, Febbraio 2024

 


Dopo tanto tempo ritorniamo a Anthony Berkeley, uno dei miei scrittori preferiti.

Grande autore della Golden Age, sia col proprio nominativo che con lo pseudonimo Francis Iles, fondatore del Detection Club, dette origine ad una grande serie, con Roger Sherringham (detective dilettante e scrittore). La serie si compone di dieci romanzi tutti tradotti e pubblicati in Italia, per la maggioranza da Mondadori ma anche da Polillo. Recentemente, un romanzo pubblicato da Mondadori negli anni 90, è stato ripubblicato da Polillo, integralmente ritradotto, il che significa in edizione integrale: Delitto ai piani alti ( Top Storey Murder, 1931 ).

Si tratta di un romanzo interessantissimo per vari motivi, che viene completamente rivalutato da una traduzione finalmente integrale.

Roger Sherringham viene coinvolto in un delitto che sembra essere il risultato di una rapina finita male.  qualcuno a Monmouth Mansions ha ucciso la vecchia Miss Barnett, strangolandola con un rosario.

La polizia trova la vecchia nella sua camera da letto per terram strangolata, senza dentiera, vestita per metà: il letto è disfatto, disordine dapperutto, vasi rotti, una cucina smossa, una lunga corda terminante con uno spago che pende dalla finestra della cucin, dell'appartamernto all'ultimo piano. La cassetta che la vecchia, avara, teneva sotto al letto, piena di banconote, sterline e scellini, è stata ripulita. La morte non viene ascritta ad un certa collocazione temporale dal medico che effettua l'autopsia, che invece ne annuncia una piuttosto ampia, di circa 24 ore. Pertanto, verrà dato un orario certo alla sua morte, solo dopo che la coppia che abita sotto l'appartamento della Barmett, dichiarerà che di notte, all'una e mezzo circa, si erano sentiti forti rumori provenienti dall'appartamento posto al piano soprastante. Pertanto la polizia aveva ipotizzato che la vecchia fosse andata a dormire alle 23, portandosi a letto una ciambella con uva passa, come soleva fare, su testimonianza della sua amica, la sig.ra Pilchard, nonchè vicina di casa.

E sulla base del modus operandi, la polizia punta il dito su tre soggetti:  Mack il Rosso, Bertie Manolesta e Camberwell Kid, poi assottigliando il gruppetto per esclusione e focalizzando l'indagine sul terso citato.

Sherringham invece, proprio per la platealità di certe prove, non interpretate dalla polizia come lui invece avrebbe fatto (se qualcuno si fosse appeso alla corda assicurata al cunicino a gas, esso non si sarebbe mosso di poco ma probabilmente sarebbe stato tirato verso al finestra magari rovesciandosi, cosa che non è accaduta, mente è stato trovato rovesciato il tavolo della cucina, un atto senza logica) pensa ad un delitto premeditato, da addebitarsi a qualcuno dei condomini del palazzo. Per cui comincia le proprie indagini, tentando di trovare indizi a carico di uno dei quattro condomini maschi : Augustus Weller,  Francis Kincross, John B. Braybrook, Lionel Ennismore Smith. Però man mano che li conosce, si accorge che nessuno di loro sarebbe potuto essere, e quindi depennandoli, anzi, solo dopo averli depennati, si accorge che deve per forza indagare sulle 4 mogli di costoro e su Miss Pilchard.

Per mettere ordine nelle sue idee, Sherringham decide di assumere come propria segretaria, una delle persone che logicamente sarebbe dovuta essere principalmente sospettata, cioè la nipote di Miss Barnett, Stella, che ha sempre avuto pessimi rapporti con la zia, per via dei rapporti col padre, e che pubblicamente ha affermato di non volere neanche uno scellino dell'eredità della vecchia. 

Via via che la vicenda si snoda, varie ipotesi vengono postulate e poi accantonate, la polizia sembra focalizzare sempre più la sua indagine su Kid, pur accettando certe conclusioni di Sherringham (la corda non è servita per calarsi, ma per permettere a qualcuno di tirarla dall'esterno facendo nel cuore della notte un gran baccano, e quindi l'ora della morte è un'altra, da cui una serie di altre ipotesi), mentre Sherringham è sicuro che una certa persona potrebbe essere stata tra le donne inquadrate, cioè Mannie B. Braybrook, donna lucida e calcolatrice, che proviene da una grande famiglia ed è figlia di un generale,caduta però insieme al marito in ristrettezze economiche (probabilmente un rovescio finanziario) tanto che lei si è messa a lavorare in un grande magazzino come Capo vendite. E il marito magari potrebbe avere inscenato il furto, scavalcando il muro perimetrale della proprietà: infatti un uomo è stato visto da uno chaffeur, scavalcare il muro portando un fagotto con sè. Ma poi questa ipotesi subisce una variazione perchè ciascun condomino sa che nel muro c'era un cancello che chiunque del condominio, avrebbe aperto. 

Per di più il rapporto da Stella Barnett e Roger si arricchisce di battibecchi, confronti e tra i due, soprattutto il primo nei confronti di lei, e nasce qualcosa: Roger cerca in tutti i modi di scalfire il muro dela ragazza, proponendole scommesse che hanno come compenso vari abiti completi cappellini guanti scarpe e biancheria intima di grande qualità. E lui cerca in tutti i modi di fare colpo con le sue tecniche psicologiche da investigatore dilettante, senza riuscirci granchè. Fino a che nel finale, in un finale spettacolare, che è nella fattispecie un doppio finale, Roger penserà con suo rincrescimento, che è anche amor proprio tradito, quanto sia stato fesso, prima si accorgersi che fesso lo è stato due volte, quando la polizia farà l'arresto conclusivo.

Il romanzo è un piccolo capolavoro. John Dickson Carr lo cita assieme ad altri pochi romanzi di Berkeley, nel suo saggio The Grandest Game in the World (il migliore secondo Carr era The Poisoned Chocolates Case, citato nella sua lista dei dieci migliori romanzi di tutti i tempi: A. Conan Doyle’s The Valley of Fear, Gaston Leroux’s The Mystery of the Yellow Room, A. E. W. Mason’s At the Villa Rose, Agatha Christie’s Death on the Nile, Ellery Queen’s The Lamp of God, Anthony Berkeley’s The Poisoned Chocolates Case, S. S. Van Dine’s The Greene Murder Case, Philip MacDonald’s Murder Gone Mad, Rex Stout’s The League of Frightened Men, and Dorothy L. Sayers’s The Nine Tailors, quattro dei quali furono cambiati 17 anni dopo:It may be that for four of theauthors I should choose a different novel. A. E. W. Mason, for instance, might better be represented by The House of the Arrow; Philip MacDonald by The Rasp; Ellery Queen by The Chinese Orange Mystery;
and Dorothy L. Sayers by Strong Poison. ) : l'intreccio è virtuosistico e il dipanarsi di sempre nuovi indizi che variano di volta in volta l'approccio al caso, indirizzano l'attenzione ora su un soggetto ora su un altro.

L'interesse del romanzo trascende anche l'indagine in se stessa, in quanto un elemento fondamentale di interesse riguarda il personaggio rappresentativo della serie: Roger Sherringham. Che non viene trattato da Berkeley come per es. al di là dell'Oceano, S.S. Van Dine ed Ellery Queen, facevano coi loro personaggi, Philo Vance ed Ellery Queen. Se quelli sono trattati come super-detectives, Berkeley invece tratta il suo personaggio, stemperando la boria e la super-onniscienza del detective dilettante interprete del Mystery dalla fine degli anni Venti e metà degli anni Trenta, in maniera caricaturale. Lo dice anche Luigi Guicciardi, nella presentazione di Berkeley nel suo blog (https://gialloecucina.wordpress.com/2020/02/17/i-maestri-del-giallo-anthony-berkeley/) : "E in Delitto a porte chiuse fa la sua prima apparizione il personaggio più rilevante creato da Berkeley, cioè Roger Sheringham, un giovane dai modi impulsivi e talora anche aggressivi, concepito in parte come una caricatura del detective dilettante".

Qui questa posizione è molto evidente, nel superificialismo di certe asserzioni che oggi farebbero ridere, e che già allora fanno sì che Sherringham appartenesse ad un modo di pensare antiquato: infatti quando la polizia converge i propri sospetti su tre ladri di appartamento, lui in primis non fa indagini su tutti i personaggi che vivono nel condominio, ma solo in un primo tempo sugli uomini: e perchè non le donne? Forse che una donna non potrebbe uccidere una vecchina? Questa rivelazione gli si apparenta solo in un secondo tempo. La sua è una concezione profondamente maschilista. Del resto, Berkeley la fa propria del modo di guardare le donne da parte di Sherringham non solo qui, ma anche in altri romanzi, ad es.  The Wychford Poisoning Case (1926). E qui possiamo anche fare un confronto con Lord Wimsey di Sayers, altro membro del Detection Club : mentre Lord Wimsey è innamorato di Harriet Vane e il suo approccio alla donna è sincero, Roger Sherringham approccia Stella Barnett come un oggetto di conquista, che se non conquistato, rovinerebbe l'ego maschile, mostrando il suo lato cinico, quando dopo aver saputo che lei è fidanzata, improvvisamente sulla base di quello che lei e il suo lui hanno detto, formula un'ulteriore ipotesi. 

La caricatura maggiore di Sherringham sta però nella sua incrollabile fiducia in se stesso, che gli fa perdere una pur minima ed elementare prudenza: quale caricatura di detective mai toglierebbe dalla lista dei sospettati proprio la persona che in base al movente base, quello dell'interesse pecuniario (Cui Prodest ?),  sarebbe la più coinvolta e quindi quella più sospettabile? Ma in questo, la caricatura di detective, non è propria solo di Sherringham ma anche dell'Ispettore Moresby. Anche lui non prende minimamente in considerazione come assassina Stella Barnett, solo perchè ha personalmente rifiutato ogni eredità della morta.E anzi si appunta sui tre ladri d'appartamento.

Berkeley in sostanza crea un anti-eroe, un anti-detective, geniale ma anche pesticcione, cinico ma anche superficiale, in un periodo in cui vigeva il vandinismo più sfrenato.

Se però Sherringham è quello che abbiamo indicato, la trama creata da Berkeley è lussureggiante, e gli sviluppi dell'indagine, coi loro infiniti rimandi, sottigliezze e imprevisti, la dotano  di un proprio spessore non indifferente, che cattura il lettore. A catturare l'interesse c'è anche un'altra cosa, che fa parte dello stile di Berkeley: dotare la scrittura, talora, di una evanescenza che nei momenti più critici la stempera, le toglie l'eccessiva drammaticità, quasi portandola ad una situazione da operetta, non da tragedia: Sherringham dopo aver arrischiato la sua ultima ipotesi, quella che mai avrebbe voluto fare, si vede sbugiardato dalla polizia, che prendendo parecchio di quelle che ha scoperto nel corso delle indagini, distrugge il suo preseunto assassino, creadone un altro sulla base dello stesso ragionamento. E' un'altra variazione dello stesso ragionamento per ipotesi che vengono abbandonate via via fino ad una che riassume tutti i caratteri delle precedenti, che abbiamo trovato in The Poisoned Chocolates Case (1929). E Sherringham che dovrebbe cadere nella polvere perchè ha clamorosamente sbagliato il suo ragionamento, finisce per essere osannato anche dal Vice Capo della Polizia per il suo determinante contributo alle indagini. 

E così le ultime battute del romanzo sembrano battute di un dramma Beckettiano, un dramma basato sull'assurdo e la disillusione.

Un eccellente romanzo. Con una traduzione veramente buona.

Voto: 9.

 

Pietro De Palma

sabato 8 febbraio 2025

June Thomson : Questione di identità (A Question of Identity, 1977). Traduzione Jimmy Boraschi. Il Giallo Mondadori N.1705 del 1981


June Thomson, scrittrice britannica, è ricordata nel recentissimo The Life of Crime di Martin Edwards, solo perchè ad un certo punto della sua carriera si è votata a Sherlock Holmes, approntando una sua antologia di apocrifi sherlockiani, scrivendo anche dei saggi, uno originale dei quali sul Dottor Watson nel rapporto con S.H.
Holmes and Watson: A Study in Friendship (1995) e pubblicando anche un romanzo apocrifo,Sherlock Homes and the Lady in Black             ( 2015). In realtà, la Thomson era già abbastanza famosa in patria e anche all'estero, per aver realizzato una serie acclamata di Mystery con il Capo Ispettore Finch.

Nata nel 1930 e morta nel 2022, la Thomson dopo una vita dedicata all'insegnamento, cominciò la sua fortunata serie con Finch nel 1971. La Mondadori le pubblicò 7 romanzi dei 20 pubblicati in tutto

 Not One of Us, 1971

Death Cap, 1973

The Long Revenge, 1974

Case Closed, 1977 Il caso è chiuso, Il Giallo Mondadori n. 1589, 1979

A Question of Identity, 1977 Questione di identità, Il Giallo Mondadori n. 1705, 1981

Deadly Relations[1], 1979 Questione di follia, Il Giallo Mondadori n. 1780, 1983

Alibi in Time, 1980 Anatomia di un villaggio, Il Giallo Mondadori n. 1740, 1982

Shadow of a Doubt, 1981 Un'ombra di dubbio, Il Giallo Mondadori n. 1839, 1984

To Make a Killing, 1982

Sound Evidence, 1984

A Dying Fall, 1985

The Dark Stream, 1986

No Flowers by Request, 1987 Niente fiori, Il Giallo Mondadori n. 2066, 1988

Rosemary for Remembrance, 1988

The Spoils of Time, 1989 Le rovine del tempo, Il Giallo Mondadori n. 2155, 1990

Past Reckoning, 1990

Foul Play, 1991

Burden of Innocence, 1996

The Unquiet Grave, 2000

Going Home, 2006

Una caratteristica della Mondadori. Più volte ne ho parlato con Luca Conti. Parecchi autori, dopo aver pubblicato alcuni romanzi, sono stati dimenticati dalla Mondadori, per passare ad altri. E' il caso anche della Thomson. Forse per presentarne sempre nuovi e variare? Non lo sappiamo. Questione di identità è il secondo dei romanzi pubblicati ed il quinto da lei scritto. Ci piacerebbe aver letto il primo, l'esordio, Not One of Us, per vedere come approccia Finch. Per di più, il primo della serie ha una particolarità rispetto al resto della produzione pubblicata in altra edizione in USA: nel primo titolo, l'Ispettore Finch rimane citato col suo nominativo, mentre dal secondo, Death Cap, esso cambia e abbiamo l'Ispettore Ruud mentre il Sergente Boyle è sempre il suo assistente. Perchè questo? E' presto detto. Per non generare confusione con un altro Ispettore Finch, che era il protagonista dei romanzi di Margaret Erskine.

In A Question of Identity, la trama gira attorno al ritrovamento di un cadavere, molto decomposto, in un campo abbandonato, dove pascolano solo vacche, che un bel giorno si trova ad essere scavato per rierche archeologiche. Il cadavere quasi scheletrizzato, non ha modo di essere attribuito a qualcuno in particolare, perchè i polpastelli hanno perso la capacità di fornire una improntadigitale, per l'estrema decomposizione, e la mancanza di denti non consente di risalire ad una impronta dentaria. Per di più il corpo è ricoperto da brandelli di vestiti, che non consentono di diffonderne caratteristiche tali da poter essere riconosciute. Il cadavere si scopre è stato sotterrato circa due anni prima. L'unica cosa strana è una catenina però troppo deteriorata, trovata vicino al corpo. Inoltre il corpo è stato sotterrato con mani e le braccia conserte, e avvolto da una coperta quasi fosse un sudario. Il terreno è di proprietà di un certo Stebbing, che però l'ha acquistata da un tempo relativamente recente, dopo la morte presunta dell'indivisuo non meglio identificato. Le attenzioni dell'Ispettore Ruud , incaricato del caso, si appuntano perciò sul confinante, il proprietario della fattoria vicina,Geoff Lovell, che appare diffidente e reticente. Nella fattoria vive anche una donna Betty Lovell, cognata di Geoff, e il fratello Charlie, un povero ebete, che vorrebbe tanto parlare, e ma che viene messo sempre nelle condizioni di non comunicare con l'ispettore, che ovviamente fa 2+2=4.

Se quindi il sospettato n.1 è Lovell, si deve purtuttavia capire chi possa essere il cadavere. e perciò Ruud, scavando nel passato dei Lovell, viene a sapere che Betty è la moglie del secondo fratello, Ron. Quando investiga su costui, Ruud non ne trova fotografie. Nessuno sa che faccia abbia avuto: è scomparso da quindici anni, non sopportava il fratello e la moglie troppo cattolica, e si è dato ad una vita errabonda, fatta di piccoli reati, donne, e creandosi la fama di piccolo criminale, violento. Ruud alla fine riuscirà a contattare un suo collega che sta cercando questo Ron per tentato omicidio, e poi ua sua ex fiamma Nancy, che gli fornirà delle foto, che saranno determinanti per capire, basandosi sull'antropometria, che il cadavere sotterrato non è Ron. Ruud ripertirà quindi da zero, ritornando al posto dove è stato trovato, e ai particolari già citati, e riflettendo sul numero di federe che aveva visto stendere da Betty, riuscirà a risolvere il caso.

Riflettendo a posteriori, proprio per l'indagine che parte da un cadavere non identificato, mi è balzata la vicinanza di questa autrice con i romanzi di Hillary Waugh (Sleep Long, My Love, 1959 o Last Seen Wearing, 1952).In sostanza si tratta di un quasi procedural: una indagine serrata di polizia, con ausilio di componenti di polizia scientifica, e indagini parallele su possibili attribuzione ad una qualche identità del cadavere, partendo da uno corpo talmente decomposto, da non poter essere attribuibile, senza errore, a qualcuno in particolare.

Il parco estremamente limitato di sospetti, farebbe venire il dubbio che il romanzo sia scontato, cosa che non è: anzi, proprio la caratterizzazione volutamente ad unico senso, ma che poi con un colpo di scena viene sovvertita, ribaltando tuttte le certezze acquisite, ci presenta una storia, che in qualche senso, più che essere un mystery vero e proprio, è uno di quei romanzi detti "Neri", una storia cupa di crimine e di violenza, che non è propriamente un hard boiled. ma neanche un mystery classico, e si pone in un territorio a metà strada: la violenza è parte del romanzo, violenza e sopraffazione, ma l'indagine condotta dal poliziotto, se si apparenta ad una indagine poliziesca tout court, è anche una indagine meticolosa in cui l'ingegno e la psicologia non è seconda: mi ha sorpreso il ragionamento sulle federe stese al sole, che passano inosservate, finchè Ruud riflettendoci sopra, capisce perchè la fattoria è isolata, il cane è ringhioso e abbaia sempre, Charlie vuol parlare ma non gli vien data la possibilità, foto di Ron sono state quasi tutte distrutte, e una doppietta pronta a sparare, è presente nei luoghi in cui personaggi vivono.

June Thomson è una autrice che meriterebbe di essere riscoperta: le caratterizzazioni psicologiche di luoghi appartati, la inseriscono in un contesto ben inquadrabile: scava nel perbenismo della società, fino alle radici del male. I luoghi dove fa agire Finch non sono in città metropoli, ma nella campagna ( caratteristica invero molto British), nella provincia, in luoghi isolati. Mary Groff aveva detto anni fa : Il mondo di June Thomson è un mondo di solitudine, di sospetti e di vittime che vinono in un reciproco patto di rifiuto della società. Isolati sono i luoghi di indagine, solitari quasi al limite della misantropia sono i soggetti delle indagini di Finch, che a sua volta è un poliziotto tranquillo e in un certo senso solitario, vivendo solo con una sorella e un cane. Le caratterizzazioni si muovono in località isolate, in cui le comunità che vi risiedono, sono in certo modo depositarie, o si ritengono tali, di modi di comportarsi che affondano le proprie radici nel tempo. Proprio in queste comunità l'apparente compostezza nasconde invece un groviglio di serpi (caratteristica che si trova parimenti molte volte in romanzi British della Christie, della Marsh, della Allingham). In questo la Thomson eredita un modo di scrittura che è tipicamente mystery, anche se con uno stile più contemporaneo.

Pietro De Palma