Con
L’Homme que aimait les nuages, terminano gli Halter storici, quelli del
tempo di Igor, quelli che Igor portò in redazione tanti anni fa, e che furono,
per politiche editoriali rivelatesi alla fine fallimentari, accantonati, per
poi essere rivalutati con l’ultima direzione editoriale. Il male comunque è
stato arrecato, Igor non c’è più, e non vedo, se davvero si rivelassero alla
fine profetiche le ipotesi del mio amico, come la fortuna degli Halter potrebbe conoscere nuovi allori.
Curiosamente,
di pari passo con la defenestrazione di Igor da Mondadori, c’è stata la
defenestrazione di Halter da Le Masque, fatto non di secondario interesse, perché
da quel momento in poi, Paul si è come fermato, dal punto di vista della
creazione di trame e di plot, pubblicando libri con iniziative editoriali
personali.
E' una cosa di cui ho discusso con due dei suoi maggiori estimatori: sia Igor che John Pugmire. Entrambi la pensano alla stessa maniera: non essere più pubblicati da una casa editrice esterna, cioè da qualcuno che ha letto il romanzo e ha deciso di pubblicarlo, è un fatto grave, perchè non essendoci più la richiesta su cosa scrivere, traguardi nuovi, si finisce per adagiarsi sempre sulle stesse cose. Questo non significa che tutto quello venuto dopo le masque sia da buttar via: tutt'altro! Significa solo che prima il genio di Halter è stato maggiormente messo alla prova, con risultati eclatanti che da tempo non si vedono. Il suo genio si è fermato. Ma già nell’ambito della sua produzione letteraria si era notato un certo andamento: man mano che scriveva, è indubbio che i romanzi potseriori non avevano, tranne in raqri casi, la stessa potenza evocativa dei primi. Di questo però ne ho parlato altrove.
E' una cosa di cui ho discusso con due dei suoi maggiori estimatori: sia Igor che John Pugmire. Entrambi la pensano alla stessa maniera: non essere più pubblicati da una casa editrice esterna, cioè da qualcuno che ha letto il romanzo e ha deciso di pubblicarlo, è un fatto grave, perchè non essendoci più la richiesta su cosa scrivere, traguardi nuovi, si finisce per adagiarsi sempre sulle stesse cose. Questo non significa che tutto quello venuto dopo le masque sia da buttar via: tutt'altro! Significa solo che prima il genio di Halter è stato maggiormente messo alla prova, con risultati eclatanti che da tempo non si vedono. Il suo genio si è fermato. Ma già nell’ambito della sua produzione letteraria si era notato un certo andamento: man mano che scriveva, è indubbio che i romanzi potseriori non avevano, tranne in raqri casi, la stessa potenza evocativa dei primi. Di questo però ne ho parlato altrove.
Comunque
sia, il romanzo in edicola, L’Uomo che amava le nuvole, è anche l’ultimo
di quelli di cui mi parlò Paul cinque-sei anni fa. Auspichiamo ovviamente che
Mondadori, nella persona del suo editor, acquisti i diritti per altri suoi
romanzi. Questo è poi altro problema.
In
calce a Il gioco del delitto, di Paul Halter, uscito ad ottobre 2018, in un
post del 29 di quel mese, la redazione affermava rivolgendosi ad un certo Daniele:
“…@Daniele
Paul Halter stiamo cercando di recuperarlo “in toto”, anche se non è sempre facile acquisirne i diritti “.
Paul Halter stiamo cercando di recuperarlo “in toto”, anche se non è sempre facile acquisirne i diritti “.
Al che il sottoscritto, due giorni dopo
interveniva e dichiarava:
Esatto, @Piero.
Per forza non è facile acquisirne i diritti: i diritti
di Halter non vengono trattati tramite gli agenti, perchè è noto che Paul non
ha agenti !!!!
Al di là della comica risposta (la redazione risponde a me, ancor prima che io formuli il mio pensiero: evidentemente un errore di immissione), io mettevo in chiaro una cosa importantissima che ai più ovviamente è sfuggita, soprattutto a chi beve letteralmente tutto quello che dichiarano sul Blog, fidandosi ad occhi chiusi delle loro affermazioni: i diritti di Halter non vengono trattati tramite gli agenti, perchè è noto che Paul non ha agenti !!!!
Cosa significa? Significa che finchè Igor era parte
della Redazione, visti anche i vincoli di amicizia esistenti tra lui e Paul, era
lui in definitiva che se ne occupava, contattando Paul e comprando i diritti
(cosa che ovviamente faceva Altieri).
I diritti di cosa? Ma di quei volumi che lui stesso
(Igor) aveva portato in Redazione. Volumi suoi, in francese. Diritti per cui Halter, aggiungeva Igor, si è sempre dimostrato molto favorevole a non prendere molti denari, essendo disinteressato dal denaro, ed essendo interessato invece alla vendita dei suoi libri.
Infatti aggiungevo sempre il 31 0ttobre:
E
di
questo se ne occupava Igor. Fin quando c’è stato lui, libri e diritti si sono
trattati. E questi due Halter, quello in edicola a novembre e Nuages, sono gli
ultimi di cui trattò lui l’acquisizione per Mondadori,”congelati” al tempo di
Altieri e riscoperti dopo. Se non aveste scaricato Igor anni fa, ora sarebbe
più facile acquisirne altri. E mi si permetta, non è stata una bella cosa,
tanto più che Halter e Doherty sono state sue scoperte e li portò lui in
Mondadori. Averlo scaricato quando stava male, non è stata proprio una bella
cosa, tanto più che la neuroalgodistrofia di cui è affetto è una malattia
autoimmune che si nutre di depressione. E Igor è depresso da quando è stato
fatto fuori da Mondadori. Nonostante sia attualmente il maggior esperto europeo
di letteratura di genere, e uno dei pochi a livello mondiale. E traduce per di
più dall’inglese ma anche dal francese. Bah…
Ok.
Igor è andato, da molti anni. E per quanto abbia fatto, parlandone con Lippi
buonanima e stimolandolo a parlarne con Magagnoli (cosa che lui fece), il suo
ritorno in Mondadori è assai problematico per le sue condizioni. Recentemente io
e John Pugmire l’abbiamo convinto con successo a ritornare a tradurre (stavolta
dall’italiano all’inglese) ma non so se sarà solo la prima di una nuova serie
di traduzioni oppure l’unica. Quindi bisogna parlare come se lui non possa
più avere un peso.
Però
prima c’era lui, che aveva letto già tutti i suoi romanzi, e lo aveva fatto
conoscere in Italia, per cui un metro personale lo aveva di valutazione, che
metteva a disposizione dell’Editor per gli acquisti dei diritti. Ma ora, come
si farà? Questo è il punto:
chi
saprà dare consigli su quali romanzi acquistare e quali invece accantonare per
il momento?
Chiedere
all’autore mi sembrerebbe alquanto infantile, perché per l’autore tutte le sue
creazioni sono interessanti. E allora, a chi chiedere? Esperti di letteratura
francese nel Giallo Mondadori non ce ne sono, al pari di Igor, dico. Non so.
Al
di là di questo, la redazione nell’intervento, pur ammettendo quello che dicevo
io, cioè che trattare i diritti non si può fare con agenti perché Halter non ha
agenti, aveva affermato che stava trattando per recuperarlo “in toto”. Cosa
significa “in toto”? Significa tutti i titoli con Twist, oppure tutti i romanzi
di Halter anche senza Twist? Detto così, si propende ovviamente per la seconda
ipotesi. Che farebbe ovviamente esultare tutti i fan di Paul, a patto che…
A
patto che ovviamente questa intenzione enunciata avesse avuto un seguito.
Ma…
Qualche
giorno fa, ho inviato a Paul le immagini delle copertine, per il suo sito, cosa
di cui mi ha ringraziato. E tra l’altro mi ha annunciato che il suo ultimo
romanzo con Owen Burns è già uscito in Cina e Giappone (e mi ha inviato alcune immagini, sia di suoi libri, che sue personali) ancora prima di uscire
in Francia, cosa che significa molto: cioè che ha molti più lettori nell’estremo
est asiatico che non in patria, visto il dietrofront che Le Masque ha fatto sul
Mystery da parecchi anni, devastando quella testata (così come aveva fatto
Altieri con Mondadori).
Ma quando gli ho chiesto ( e gliel’ho chiesto due volte) se potesse darmi i titoli di altri suoi romanzi di cui nel frattempo la Mondadori avesse acquisito i diritti, Paul non mi ha risposto.
Ma quando gli ho chiesto ( e gliel’ho chiesto due volte) se potesse darmi i titoli di altri suoi romanzi di cui nel frattempo la Mondadori avesse acquisito i diritti, Paul non mi ha risposto.
Nulla.
Significa che ad
oggi non è stato acquistato nulla.
Significa
che quello che ipotizzava Igor su Facebook l’anno scorso, era purtroppo vero:
prima che si possa leggere qualcos’altro, dovrà passare del tempo.
Quanto…non
si sa.
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