lunedì 8 luglio 2019

Riflessioni su Paul Halter


Con L’Homme que aimait les nuages, terminano gli Halter storici, quelli del tempo di Igor, quelli che Igor portò in redazione tanti anni fa, e che furono, per politiche editoriali rivelatesi alla fine fallimentari, accantonati, per poi essere rivalutati con l’ultima direzione editoriale. Il male comunque è stato arrecato, Igor non c’è più, e non vedo, se davvero si rivelassero alla fine profetiche le ipotesi del mio amico, come la fortuna degli Halter potrebbe conoscere nuovi allori.
Curiosamente, di pari passo con la defenestrazione di Igor da Mondadori, c’è stata la defenestrazione di Halter da Le Masque, fatto non di secondario interesse, perché da quel momento in poi, Paul si è come fermato, dal punto di vista della creazione di trame e di plot, pubblicando libri con iniziative editoriali personali. 
E' una cosa di cui ho discusso con due dei suoi maggiori estimatori: sia Igor che John Pugmire. Entrambi la pensano alla stessa maniera: non essere più pubblicati da una casa editrice esterna, cioè da qualcuno che ha letto il romanzo e ha deciso di pubblicarlo, è un fatto grave, perchè non essendoci più la richiesta su cosa scrivere, traguardi nuovi, si finisce per adagiarsi sempre sulle stesse cose. Questo non significa che tutto quello venuto dopo le masque sia da buttar via: tutt'altro! Significa solo che prima il genio di Halter è stato maggiormente messo alla prova, con risultati eclatanti che da tempo non si vedono. Il suo genio si è fermato. Ma già nell’ambito della sua produzione letteraria si era notato un certo andamento: man mano che scriveva, è indubbio che i romanzi potseriori non avevano, tranne in raqri casi, la stessa potenza evocativa dei primi. Di questo però ne ho parlato altrove.
Comunque sia, il romanzo in edicola, L’Uomo che amava le nuvole, è anche l’ultimo di quelli di cui mi parlò Paul cinque-sei anni fa. Auspichiamo ovviamente che Mondadori, nella persona del suo editor, acquisti i diritti per altri suoi romanzi. Questo è poi altro problema.
In calce a Il gioco del delitto, di Paul Halter, uscito ad ottobre 2018, in un post del 29 di quel mese, la redazione affermava rivolgendosi ad un certo Daniele:
“…@Daniele
Paul Halter stiamo cercando di recuperarlo “in toto”, anche se non è sempre facile acquisirne i diritti
“.
Al che il sottoscritto, due giorni dopo interveniva e dichiarava:
Esatto, @Piero.
Per forza non è facile acquisirne i diritti: i diritti di Halter non vengono trattati tramite gli agenti, perchè è noto che Paul non ha agenti !!!!

Al di là della comica risposta (la redazione risponde a me, ancor prima che io formuli il mio pensiero: evidentemente un errore di immissione), io mettevo in chiaro una cosa importantissima che ai più ovviamente è sfuggita, soprattutto a chi beve letteralmente tutto quello che dichiarano sul Blog, fidandosi ad occhi chiusi delle loro affermazioni: i diritti di Halter non vengono trattati tramite gli agenti, perchè è noto che Paul non ha agenti !!!!
Cosa significa? Significa che finchè Igor era parte della Redazione, visti anche i vincoli di amicizia esistenti tra lui e Paul, era lui in definitiva che se ne occupava, contattando Paul e comprando i diritti (cosa che ovviamente faceva Altieri).
I diritti di cosa? Ma di quei volumi che lui stesso (Igor) aveva portato in Redazione. Volumi suoi, in francese. Diritti per cui Halter, aggiungeva Igor, si è sempre dimostrato molto favorevole a non prendere molti denari, essendo disinteressato dal denaro, ed essendo interessato invece alla vendita dei suoi libri.
Infatti aggiungevo sempre il 31 0ttobre:
E di questo se ne occupava Igor. Fin quando c’è stato lui, libri e diritti si sono trattati. E questi due Halter, quello in edicola a novembre e Nuages, sono gli ultimi di cui trattò lui l’acquisizione per Mondadori,”congelati” al tempo di Altieri e riscoperti dopo. Se non aveste scaricato Igor anni fa, ora sarebbe più facile acquisirne altri. E mi si permetta, non è stata una bella cosa, tanto più che Halter e Doherty sono state sue scoperte e li portò lui in Mondadori. Averlo scaricato quando stava male, non è stata proprio una bella cosa, tanto più che la neuroalgodistrofia di cui è affetto è una malattia autoimmune che si nutre di depressione. E Igor è depresso da quando è stato fatto fuori da Mondadori. Nonostante sia attualmente il maggior esperto europeo di letteratura di genere, e uno dei pochi a livello mondiale. E traduce per di più dall’inglese ma anche dal francese. Bah…
Ok. Igor è andato, da molti anni. E per quanto abbia fatto, parlandone con Lippi buonanima e stimolandolo a parlarne con Magagnoli (cosa che lui fece), il suo ritorno in Mondadori è assai problematico per le sue condizioni. Recentemente io e John Pugmire l’abbiamo convinto con successo a ritornare a tradurre (stavolta dall’italiano all’inglese) ma non so se sarà solo la prima di una nuova serie di traduzioni oppure l’unica. Quindi bisogna parlare come se lui non possa più avere un peso.
Però prima c’era lui, che aveva letto già tutti i suoi romanzi, e lo aveva fatto conoscere in Italia, per cui un metro personale lo aveva di valutazione, che metteva a disposizione dell’Editor per gli acquisti dei diritti. Ma ora, come si farà? Questo è il punto:
chi saprà dare consigli su quali romanzi acquistare e quali invece accantonare per il momento?
Chiedere all’autore mi sembrerebbe alquanto infantile, perché per l’autore tutte le sue creazioni sono interessanti. E allora, a chi chiedere? Esperti di letteratura francese nel Giallo Mondadori non ce ne sono, al pari di Igor, dico. Non so.
Al di là di questo, la redazione nell’intervento, pur ammettendo quello che dicevo io, cioè che trattare i diritti non si può fare con agenti perché Halter non ha agenti, aveva affermato che stava trattando per recuperarlo “in toto”. Cosa significa “in toto”? Significa tutti i titoli con Twist, oppure tutti i romanzi di Halter anche senza Twist? Detto così, si propende ovviamente per la seconda ipotesi. Che farebbe ovviamente esultare tutti i fan di Paul, a patto che…
A patto che ovviamente questa intenzione enunciata avesse avuto un seguito.
Ma…
Qualche giorno fa, ho inviato a Paul le immagini delle copertine, per il suo sito, cosa di cui mi ha ringraziato. E tra l’altro mi ha annunciato che il suo ultimo romanzo con Owen Burns è già uscito in Cina e Giappone (e mi ha inviato alcune immagini, sia di suoi libri, che sue personali) ancora prima di uscire in Francia, cosa che significa molto: cioè che ha molti più lettori nell’estremo est asiatico che non in patria, visto il dietrofront che Le Masque ha fatto sul Mystery da parecchi anni, devastando quella testata (così come aveva fatto Altieri con Mondadori). 




Ma quando gli ho chiesto ( e gliel’ho chiesto due volte) se potesse darmi i titoli di altri suoi romanzi di cui nel frattempo la Mondadori avesse acquisito i diritti, Paul non mi ha risposto.
Nulla.
Significa che ad oggi non è stato acquistato nulla.
Significa che quello che ipotizzava Igor su Facebook l’anno scorso, era purtroppo vero: prima che si possa leggere qualcos’altro, dovrà passare del tempo.
Quanto…non si sa.

Pietro De Palma

P.S.
Ecco quello che poi mi ha detto Paul:  
Bonjour Pietro,Vous avez vu juste concernant Mondadori, ils ne sont pas manifestés ces derniers temps. 
Chi conosce il francese...

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