Di Peter Lovesey, abbiamo già parlato altre volte, e quindi non parlerò della sua biografia. Dirò solo che una delle due sue serie fortunate, quella di Peter Diamond, cominciò col botto, come si suol dire: il romanzo in cui fu inserita per la prima volta la figura di Peter Diamond, Sovrintendente di Polizia, fu premiato con l’ Anthony Award, uno dei premi più importanti al mondo, per la letteratura poliziesca, intitolato alla memoria di Anthony Boucher.
Il romanzo in questione, The Last Detective, è quello di cui voglio parlare.
Comincia con un cadavere di donna che viene trovato galleggiante nel Lago Chew Valley vicino Bristol. Il cadavere è completamente nudo, il ventre è molto gonfio e i lineamenti sono ovviamente distorti a causa del periodo presunto in acqua e della decomposizione.
Dovendosene occupare la polizia di Bristol, è Peter Diamond che coordina le indagini. La prima volta che lo vediamo, Peter Diamond è steso su una barella dell’obitorio e sta schiacciando un pisolino. Già questa entrata del personaggio principale di una serie lo designa come un classico anti-eroe: avremmo mai potuto trovare Ellery Queen o Poirot distesi su una barella che presumibilmente è stata utilizzata altre volte per trasportare cadaveri ? Mai ! Peter Diamond invece ci viene presentato così. E già quindi diventa un personaggio molto fuori degli schemi, che conquista il lettore.
Del cadavere non si sa nulla, tranne che forse fosse sposata, in quanto al dito anulare c’è la forma di un anello che è stato tolto, né tantomeno il patologo legale Dottor Merlin (da notare il nome allusivo a Merlino, il mago arturiano) riesce a formulare alcuna ipotesi valida, data la notevole permanenza in acqua: non c’è nessun segno di violenza sul corpo, né dall’esame tossicologico emerge qualcosa (ma proprio l’esame tossicologico è quello meno attendibile, perché quando un corpo è immerso in acqua per molto tempo, per un effetto osmotico, l’acqua viene assorbita dal corpo, e il sangue viene diluito con la conseguenza che la concentrazione di una qualsiasi sostanza a livello ematico viene diluita a tal punto da non potersi trovare nulla con certezza), salvo certe macchie petecchiali negli occhi e talune altre cose che farebbero pensare ad un qualche tipo di soffocamento, per es. con un cuscino.
Vengono vagliate tutte le denunce di scomparsa, ma non si trova nulla, fino a che un colpo di fortuna consente di dare il nome al cadavere. Si tratta di Geraldine Snoo in Jackman, una ex diva televisiva famosa per la serie “I Milner”, bellissima donna, dai capelli di colore castano rosso. Era sposata al professor Jackman, un accademico della facoltà di Inglese dell’Università di Bath. E’ facile capire che proprio lui venga indiziato per la moglie della consorte. Ancor più quando si viene a sapere che aveva conosciuto una donna, tale Dana Didrikson, al cui figlioletto dodicenne aveva salvato la vita, salvandolo dall’annegamento, con cui era cominciata una amicizia, molto malvista da Geraldine. Probabilmente a causa anche di questa amicizia e di una serie di litigi causati dalla depressione di Gerry, che dopo l’uscita dalla serie, non aveva trovato nient’altro da impersonare, Jackman racconta di un tentativo di ucciderlo proprio da parte della moglie, che aveva appiccato il fuoco al padiglione nel giardino dove il marito si stava riposando.
Ma proprio quando la rete si sta stringendo attorno all’uomo, si trovano le prove che lui nel giorno presunto della morte della moglie, l’11 settembre, era altrove. Anche a causa di certe lettere di Jane Austen, che sono al centro di una mostra che proprio il dipartimento di Inglese sta organizzando a Bath, che prestate proprio da Dana Dikrinson, erano state rubate e perciò Gregory Jackman si era recato a Parigi dal professor Junker da lui qualche giorno prima ospitato, per vagliare casomai la possibilità che le lettere fossero state da lui “inconsapevolmente” sottratte.
La trama va avanti fino al punto che viene arrestata proprio la Dikrinson, che è segretamente innamorata di Jackman, quando l’accusa prova che nel porta-bagaglio della Mercedes, che la donna guida per conto di un’azienda di importazioni giocattoli dall’Oriente, è stato incontrovertibilmente trasportato il corpo della Snoo prima che venisse buttato in acqua; e a quel punto Diamond, che è stato costretto a dimettersi da funzionari di polizia invidiosi di lui, assieme a Jackman, anche lui innamoratosi della donna, cercheranno di salvarla inchiodando alle responsabilità colui che si è disfatto del corpo e nello stesso tempo ha cercato di far incriminare la donna. Così la morte della ex attrice si intreccerà ad un traffico di cocaina, e al furto delle lettere. In un turbillon finale, proprio dei migliori romanzi, la dolce Dana verrà salvata, il cattivone verrà incriminato per una serie di reati ma non per omicidio, mentre nell’’ultima pagina del romanzo si viene a conoscere l’identità dell’omicida del tutto sbalorditiva, ma neanche tanto.
Superbo romanzo mystery questo di Lovesey. E’ stata una sorpresa: non pensavo che un procedural come questo, potesse affascinarmi a tal punto da metterlo sullo stesso piano di un romanzo dedicato alla memoria di Carr!
La classe di Lovesey come narratore copre più piani:
crea un personaggio anti-eroico, un uomo grosso e massiccio, che dorme sulle barelle dell’obitorio, e che preferisce alle diavolerie elettroniche, l’indagine vecchio stampo, fatta delle deposizioni di testimoni, della conoscenza dei luoghi, di appostamenti e ricerca documentale indefessa, che è rispettato dai suoi subalterni per la sua sottile arte investigativa che si avvale di tecniche psicologiche: alterna interrogatori duri, a interrogatori celati in amichevoli chiacchierate, in qualche pub magari, bevendo birra e trangugiando toasts e che quando cade in disgrazia, non solo si dimette lui ma a cinquanta e più anni accetta di fare il Babbo Natale nei centri Commerciali e il buttafuori nei pub per mandare avanti la famiglia;
quando parla del cadavere non si dilunga in particolari macabri cadaverico forensi, né tantomeno su particolari problemi che possano evidenziarsi con un cadavere in acqua da molto tempo: a questo proposito, cito l’inizio del romanzo che è praticamente simile a quello di Whisky for Small Glasses di Denzel Meyrick, un autore scozzese contemporaneo, che invece si dilunga su particolari rivoltanti cadaverici e che inserisce il plot del traffico di droga come alla base o quasi delle indagini: è chiaro che avesse letto il romanzo di Lovesey. Il quale invece sorvola su tematiche macabre, e lo fa dicendo che Diamond non ama presenziare alle sedute autoptiche alle quali invia i suoi subalterni. In questo scegli di correre non sullo stesso piano di altri autori che cedono alle lusinghe del thriller anatomo forense (Patricia Cornwell e Katy Reichs, fino ad arrivare a Denzel
inserisce plot che raramente entrano in un mystery, come il traffico di stupefacenti, in maniera tale che il mystery stesso non venga stravolto e rimanga tale;
inserisce riferimenti più o meno diretti, a mystery del passato: non è un caso che in questo romanzo, il lettore di lungo corso, troverà il riferimento a casi simili: da The Witness for the Prosecution, di Agatha Christie, a Strong Poison di Dorothy Sayers;
alterna fasi di mystery classico di tipo deduttivo indiziario a fasi di mystery di taglio più psicologico: un esempio di indizio geniale nell’orientare le indagini e che spiega tutti gli atteggiamenti strani e paranoici di Gerry, e anche il furto delle lettere, è l’importanza data alla scomparsa dello specchio. Come uno specchio possa stravolgere le indagini fino a quel punto seguite, e fornire ad un ex funzionario di polizia la chiave per aprire tutta una serie di porte indiziarie, era una cosa che solo Lovesey avrebbe potuto inventare.
La qualità del mystery, di un mystery che non rinuncia neanche al deduttivo, sta nel fatto che la tensione si lega ai vari subplots ancorati a quello centrale, della morte di Gerry SnooIl, e consente di leggere il romanzo come se fosse un thriller, essendo lo svolgimento, un vorticoso susseguirsi di situazioni diverse e scoppiettanti che vedono persino il personaggio principale, Peter Diamond quasi ucciso, e salvato dal ragazzino che a sua volta era stato salvato molto prima da Jackman., e che pur dolente per la commozione cerebrale subita, fa di tutto per salvare la vittima in attesa di condanna.
Il finale è sentimentale.
Straordinario romanzo di Lovesey.
Indimenticabile.
Pietro De Palma
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