sabato 3 giugno 2017

Stuart Kaminsky : Domani è un altro giorno (Tomorrow Is Another Day, 1995) – traduz. Marco Del Freo – Hobby & Work Italiana Editrice, 1997 – Pagg.168


“Tara! Home. I’ll go home. And I’ll think of some way to get him back. After all tomorrow is another day”, dice Rossella O’ Hara, finalmente innamorata di Rhett Butler, ma da lui respinta, sperando che un domani (lei) possa riconquistarlo.
Il romanzo di Stuart Kaminsky, grande scrittore contemporaneo Hard-boiled, scomparso  anni fa, potrebbe essere solo una citazione ad effetto, se in copertina non fosse riprodotta una foto di Clark Gable. Si capisce quindi che – anche alla luce di altri romanzi scritti da Kaminsky  in cui lui ha mischiato elementi veri sullo sfondo di atmosfere d’epoca rigorosamente ricostruite, ad altri inventati di sana pianta (per es. Una pallottola per Errol Flynn), romanzi in cui ha fatto agire da protagonista l’indimenticabile Toby Peters (detective privato che agisce per conto di stelle del cinema) – il romanzo debba riguardare “Gone With The Wind” (1939) e più ancora specificatamente , Clark Gable.
Il romanzo comincia proprio dalle riprese. Toby fa parte della sicurezza della casa produttrice del film “Via col Vento”: deve evitare qualsiasi accidente che possa turbare le riprese. Mentre stanno girando le riprese dell’incendio di Atlanta, lui prima incontra un attore fallito, tale Lionel Varney che si vanta di essere più bravo di Gable, ma anche più sfortunato. Poi un po’ di tempo dopo, viene trascinato un po’ lontano dall’azione, nei pressi di una collinetta laddove è riunito un gruppo di comparse vestite da soldati confederati: là in mezzo vede un uomo, un altro soldato di quelli lì, morto, davvero: pare che sia finito per sbaglio su una sciabola. Nessuno sa nulla di lui, e neanche un documento gli viene trovato addosso. La produzione però, per evitare qualsiasi pettegolezzo, riesce a far allontanare i soldati che erano stati visti lì accanto al fuoco. Tra cui Toby. Il bello è che a lui pare di aver visto poco distante Clark Gable, che però altri negano che potesse trovarsi lì.
Sono passati cinque anni dalle riprese del film (siamo nel 1943). Un misterioso assassino getta scompiglio nel mondo della celluloide: tra gli altri, vuole uccidere Clark Gable. Ecco perché il famoso attore si rivolge a Toby: ha ricevuto un farneticante messaggio, una poesia, che consegna all’investigatore:
“Moriranno, finche non capirai.
Moriranno colpiti dalle armi che reggo.
Mio padre ha pianto l’essere stato strappato alla fortuna,
alla gloria che meritava,
ma io vendicherò le ingiustizie e l’indifferenza;
giungerò per le Idi e raddrizzerò i torti
e reclamerò il suo premio
e grande sarà la sorpresa.
Il primo è stato Charles Larkin
e il prossimo Al Ramone.
Ascolta quel che accade,
il sangue sarà tuo,
se non saprai comprendere il p.r.e.s.a.g.i.o.”.
Gable non vuole che altri paghino per un errore suo che non conosce ( ma è poi vero?) e quindi chiede a Toby che si impegni a impedire la morte di Ramone, un cantante oramai sul viale del tramonto. Larkin è morto, per un incidente (almeno così la polizia ha chiuso le indagini), ma ora, alla luce di questo messaggio, quella morte acquista una nuova luce.
Ramone sta cantando mentre loro conversano, ci sono degli insulti a suo riguardo, e lo stesso Gable comincia a menar cazzotti: insomma, si accende una rissa; Ramone ne approfitta per andar via dal palcoscenico, e si dirige in bagno, dove Toby lo trova morto ammazzato: sulla giacca un altro messaggio, a lui rivolto:
“Ben arrivato nel giuoco. Non c’è tempo per una vera poesia, ma il prossimo è Cage e. C’è più di un modo per sillabare q.u.e.s.t.o.. E poi toccherà a Lionel Varney.”.. Insomma si va per enigmi.
Toby a sua volta, rivela ai poliziotti la morte di Ramone.
Di una cosa Toby è riuscito a farsi un’idea: qualcuno sta uccidendo poco alla volta le comparse che erano accanto a quella corpo senza nome, tra cui lo stsso Al Ramone e lui, Toby,  era lì quella notte. E lui aveva visto anche Gable. Ecco il nesso. Qualcuno sta vendicando il morto senza nome. E tra i possibili bersagli c’è anche il vedovo di Carole Lombard.
Seguiranno altri messaggi e altre morti, prima che Toby riesca a vedere il bandolo della matassa; e bevute, scazzottamenti vari, incontri con gangster, “un pezzo da novanta” incluso nella lista dei morituri, che poi diventa..morto. E poi tanti altra gente ammazzata. Prima che si riesca a riconoscere uno spiraglio di luce.
La verità sarà quantomeno inaspettata.
Un altro suggestivo viaggio nei ricordi del cinema: la grandezza di Kaminsky è che era riuscito a creare una specie di romanzo storico con ambientazioni hard-boiled, alla cui base tuttavia la cosiddetta indagine, da Giallo classico, recitava un ruolo di primo piano. Insomma una specie di Jonathan Latimer, anch’egli sceneggiatore conosciuto. Il paragone non mi sembra casuale: con Latimer, Kaminsky condivide anche la tendenza a mutare la caratteristica tipica del detective della scuola dei duri. Scazzottate ce ne sono, anche violenze, ma innanzitutto c’è una grossa fetta di Detection Classica, e poi… vi è anche la tendenza a non mitizzare il detective e la sua scuola, ma quasi a prenderla a cuor leggero. Anche Toby Peters ha il matrimonio andato male, ma…quel mondo fatto di marciume, di metropoli degradate, di male quasi incarnato nelle città, lascia il passo al marciume dei singoli, insomma..c’è una speranza che manca del tutto nell’Hard-Boiled pessimistico di Chandler o Ross MacDonald. In un contesto estremamente coinvolgente, in quanto Kaminsky sperimenta la popolarità dei divi del passato cinematografico, donando loro storie e anime, del tutto nuove.
Del resto quest’attitudine di Kaminsky, a creare atmosfere estremamente suggestive e al tempo stesso avvincenti, è stata figlia della sua passione per il cinema. Kaminsky infatti non aveva fatto solo lo scrittore, ma aveva sceneggiato parecchio, e la sua attività di maggior prestigio era quella di docente universitario di Storia del Cinema all’Università della Florida. Proprio in ragione di ciò, realizzò la serie dei casi di Toby Peters, responsabile della sicurezza della Warner che viene in seguito allontanato per i suoi modi troppo diretti, divenendo detective privato operante al servizio di vari attori e attrici del cinema. La sua conoscenza non indifferente del cinema, aveva favorito le sue trame così ricche di riferimenti reali, alla stessa maniera di uno storico di professione che, volendo utilizzare le proprie conoscenze, realizzi un giallo storico, in cui l’azione poliziesca abbia relativamente poco spazio, a dispetto di quella da lui conosciuta a menadito. Tuttavia in questo caso, anche lo stile letterario è di primissimo piano: splendidamente scritto, il romanzo in questione è uno dei suoi migliori, a parere mio. Una grande prova del grande Kaminsky.
Peccato che copie come la mia si possano trovare solo sulle bancarelle..
Pietro De Palma

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