giovedì 3 gennaio 2019

Clayton Rawson : Il Mago Merlini e l'extraterrestre (Off the Face of the Earth, 1949) - trad. Dafne Caminita - in Ellery Queen presenta: Estate Gialla 1985

Eccoci ad un nuovo appuntamento coi racconti tradotti in Italia, di Clayton Rawson.
Oggi parliamo di uno dei più famosi, tradotto in Italia come Merlini e l'extraterrestre:
Off the Face of the Earth, è un racconto pubblicato per la prima volta nel 1949 e poi riunito nella raccolta The Great Merlini. Dei tre finora esaminati, tre con questo, è il più spettacolare in quanto non è una camera chiusa, come i due precedenti, ma è una sparizione impossibile: un uomo svanisce da una cabina telefonica, che è osservata da due testimoni degni di fede, in quanto poliziotti.
Tutto incomincia con Ross Harte che va a trovare il suo amico Merlini nel suo negozio di arti magiche, e tra conigli, mazzi di carte, carote, fiori e trucchi di ogni genere, spunta dalla tasca interna della giacca che indossa l'illusionista pure una busta che la moglie gli aveva chiesto di spedire una settimana prima e lui aveva dimenticato. Questa è la parte più divertente del racconto. Ross gli promette di spedrla lui, e intanto Merlini gli fa vedere l'ultima sua stramberia: un trucco, che fa leva su una strana macchina che farebba sparire una volta che si afferrano gli elettrodi con le mani. E in effetti, peruna qualche diavoleria Merlini scompare davanti a gli occhi di Harte per ricomparire davanti a Gavigan, che è arrivato nel frattempo (e poco manca che ci scappi un infarto).
L'ispettore gli sottopone un problema straordinario. C'è un tale, Bela Zyyzk che predice catastrofi: afferma di essere un extraterrestre e di provenire da Antares. Dice di essere stato lui a fare sparire Helen Hope, la corista scomparsa a Central Park: aveva predetto che sarebbe scomparsa alle 16,20 e così è stato. E ora, dopo essere stato portato davanti al Giudice Keeler della Corte Suprema, ha dichiarato che farà scomparire anche lui. Entro la fine della settimana. 
Merlini è esterefatto: non gli era mai capitato di uno che profettizzasse con una tale grado di esattezza. Fatto sta che le profezie di questo pazzoide cominciano ad essere prese sul serio, tanto più che il Giudice Keeler, che si sa coinvolto in affari di corruzione di una famiglia mafiosa, e che si vorrebbe tanto acciuffare, ma è legato assai bene politicamente, pare che abbia perso queste amicizie. Mentre la polizia stava attivandosi per arrestare Keeler, è arrivato questo pazzoide che afferma di essere extraterrestre. Fatto sta che Keeler pare che sia in fuga.
Gavigan annuncia ad un certo punto che è stato visto dirigersi alla Stazione Centrale di New York, ma è sorvegliato da due suoi uomini, il tenente Malloy e il sergente Hicks. 
Gavigan, Melini e Harte vanno alla Stazione, in tempo per trovare Malloy distrutto psicologicamente, che gli comunica che è accaduto l'inverosimile: Keeler è entrato in una cabina telefonica sorvegliata a vista, sia da lui che da Hicks, e malgrado lui fosase entrato nella cabina accanto e tenesse sott'occhio la cabina e l'altro fosse appostato in maniera che nessuno uscisse, all'atto di arrestare il giudice, aprendo la cabina, non hanno trovato nessuno.
Gavigan e merlini non ci credono. Entrano nella cabina. La cornetta è appesa, e per terra ci sono gli occhiali macchiati sembra di sangue, ma del Giudice neanche l'ombra. Il massimno accade quando Merlini parla attraverso al cornetta e gli risponde il Giudice che gli annuncia di essere oramai fuori della loro portata, essendo giunto a destinazione.
Così non solo è scomparso il giudice dalla cabina, ma ipotizzando l'azione violenta, ne è scomparso un altro, nella migliore delle ipotesi un complice. Due uomini da una cabina telefonica, guardata a vista da due poliziotti.
C'è da impazzire.
Merlini accetta la sfida. E davanti all'amico e all'Ispettore Gavifùgan, da una cabina telefonica vicino al ristorante dove sono andati a pranzare, non solo scompare, ma addirittura dice il luogo dove troveranno il Giudice Keeler, e il suo probabile assassino.
I due vanno all'indirizzo, dove nel frattermpo è scoppiata una sparatoria tra il colpevole e forze di polizia, e mentre quello viene arrestato, trovano in effetti, nella cantina dell'abitazione, una fossa e vicino il corpo del Giudice crivellato di proiettili ed una borsa piena di danaro e titoli di stato.
Merlini svelerà come lui sia giunto al nome del colpevole e come abbia risolto l'affare della sparizione dalla cabina.
Ci troviamo davanti ad un pezzo di bravura di Rawson, uno di quei racconti congegnati con una bomba ad orologeria : c'è il profeta pazzo che si ritiene extraterrestre, ma che predice con assoluta sicurezza cose che accadono; c'è il povero ispettore Gavigan, a cui capitano sempre casi dei più strampalati a  cui lui puntualmente non sa dare risposta; c'è il Grande Merlini, un grande prestigiatore, che è la fortuna di Gavigan, che da lui è sempre tratto d'impaccio; e infine c'è Harte, una specie di spalla di Merlini.
Se vogliamo questa disposizione è anche quella di H.M. Merrivale e l'ispettore Humphrey Masters, Fell e Hadley, Twist e Hurst: c'è sempre un ispettore scarognato a cui capitano affari strampalatissimi cui lui non riesce a dare una soluzione, e un detective invece, suo amico, che riesce sempre a trarre d'impacio l'amico, permettendogli persino di fare bella figura.
Nel nostro caso, il quadretto è completato dall'amico del detective, dal colpevole vero e da quello presunto: è questa la caratteristica principale del racconto che aumenta la complessità. Che importanza  ha il profeta pazzoide? E' colpevole, complice o innocente? E se è complice o innocente, che rilievo ha la sua vicenda, nel complesso generale della storia? Qual'è la sua relazione con la prima vittima scomparsa e la seconda? E le due scomparse erano tra loro collegate? A questo rispondo io: sì, la corista scomparsa era l'amichetta del Giudice, che accoglieva nel suo letto il Giudice quando egli non era con la moglie.
E a questo punto, chi è il colpevole?
Non cade dal cielo, ma è uno dei protagonisti della storia, che è ancora una volta, per la sua spettacolarità, una di quelle in cui per forza di cose, deve esserci stata un'azione messa in luogo da due persone: dal Giudice e dal suo complice (forse anche poi assassino). Che hanno realizzato un gioco di prestigio, basato su una Cabina telefonica, in un gruppo di cabine, vicino ad una guasta. La cabina col telefono guasto ha una importanza determinante nella storia. 
Sgombriamo il campo: in quella guasta, in cui vanno a guardare Merlini & Company, non c'è nessuno. Eppure nellos tesso istante nella cabina guasta, cè il giudice, accovacciato per non essere visto.
Illusione, magia? Niente di tutto questo. Solo una grande illusione. 
In quello che è uno dei migliori racconti di Rawson.
Mentre i due precedenti, sono racconti basati su una illusione sonora, qui l'illusione è visiva: se vogliamo è piu spettacolare perchè coinvolge un campo d'azione più esteso, e perchè le persone coinvolte sono quattro anzi cinque anzi sei, e nessuno dei sei ha una riposta sulla sparizione, tranne ovviamente il colpevole e lo scopritore, cioè Merlini.
Una volta individuato il complice, Merlini indovina anche il luogo dov'è stato portato il Giudice, che fidandosi troppo del complice e non capendo che laddove una persona è scomparsa, la sua morte è la conseguenza più ovvia, se c'è qualcuno che può trarne profitto, gli si è consegnato ingenuamente.
Grandissimo racconto, e pezzo di bravura, con una cornice macchiettistica, ovviamente incentrata su Gavigan ( che fa il paio con certe situazioni diovertenti che troviamo in opere col Grande Vecchio), che rende il tutto ancora più godibile.

P. De Palma




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