domenica 18 giugno 2017

Qualche rigo in ricordo di Sergio Altieri

Non ho mai conosciuto Altieri, di persona intendo. E come gusti letterari eravamo molto distanti. Avevo letto anni fa la trilogia Magdeburg, un po' per volerlo conoscere - perchè non mi va di criticare solo perchè lo fanno gli altri - e francamente non mi era piaciuta. Sarà che oramai il mondo medievale lo accetto solo o in saggistica - che deve essere rigorosamente documentata - o in romanzi polizieschi storici, in cui però la lotta, gli intrighi, il costume devono passare in second'ordine o comunque muoversi sullo sfondo del delitto, la visione apocalittica molto nera di Altieri non mi era piaciuta. Punti di vista, certo. Però era un grande scrittore, e questo è innegabile. Direi il più grande scrittore italiano del genere, al limite tra fantasy-fantascienza-poliziesco noir, assieme a Stefano Di Marino.L'ho criticato anche piuttosto diffusamente anni fa, ma l'ho sempre ammirato: almeno era uno "con le palle".
Ieri per caso un'amica, ritrovata dopo anni di indifferenza, Giuseppina La Ciura, una grande lettrice di romanzi polizieschi che una volta traduceva anche, mi scrive e tra le altre cose mi dice "Come saprai(tu sai tutto),è morto Sergio Altieri".
Non sapevo nulla.
Possibile mi son detto? Vado a vedere. Sì era morto di notte per un malore. Brutto modo di morire, da solo, disperato. Sembra quasi che la sua morte abbia incarnato quello per cui era diventato famoso in Italia: il noir estremo. Non mi sono unito agli altri che lo piangevano su FB. Ho pensato subito invece di scrivere io qualcosa, per ricordarlo dal mio punto di vista.
La prima volta che ne sentii parlare, fu da Igor Longo. 
Non mi ricordo il tempo, ma credo che fosse il 2006. C'era stata una riunione di redazione - a quel tempo la redazione dei Gialli c'era, non ora che si dice che esiste e non c'è invece, perchè a differenza di oggi, si doveva discutere di copertine, di romanzi, c'era chi scriveva il taglio di introduzione al romanzo in copertina, perchè di romanzi ce n'erano sei o otto che uscivano non ricordo, non due come oggi, più l'apocrifo - e mi ricordo benissimo che Igor mi scrisse e mi raccontò com'era andata: si era presentato e aveva cominciato ad esporre la sua linea editoriale, e aveva rinforzato il tutto con espressioni americane. Igor era molto eccitato, me lo ricordo. Da come Altieri aveva esposto il programma, il Giallo avrebbe incontrato un boom: ne parlava come un nuovo Messia. E io in quell'occasione gli dissi chiaramente che secondo me una rivoluzione - quella che lui voleva attuare - avrebbe portato più danni che altro, perchè il bacino lettori dei Gialli Mondadori da sempre è formato da un pubblico piuttosto conservatore in quanto a gusti, e come tale le novità sarebbero dovute essere apportate con tatto, non forzatamente.
Ma è anche vero che Igor vedeva in lui una stagione nuova, perchè lo aveva già incontrato, anni prima, durante una presentazione. Altieri da quello che lessi, non doveva essere molto ben addentrato nel genere di letteratura che perorava Igor (e il sottoscritto ovviamente), però l'intervento di Igor era stato molto ben accettato. Perchè Altieri era democratico. E anche perchè era curioso. Voleva conoscere quello che non conosceva. In quello eravamo simili.
Quello che poi accade col tempo mi dette ragione, ma è altrettato indubbio che Altieri aveva dalla sua una grande forza editoriale: era scrittore, era famoso, era stato sceneggiatore. Essere per lui editor era una nuova esperienza, ma non è che ne avesse bisogno per essere famoso: lo era di già. Per cui le sue scelte erano sempre autoritarie. Solo che l'autoritarietà non era un mezzo imposto con la forza, ma discendeva dal suo stesso essere carismatico: si accettava le sue volontà perchè era Altieri. E molti avevano fiducia in lui.
Debbo riconoscere - ma l'ho sempre detto altrove e anche nei miei blog - però che la sua visionarietà, il suo volere forzare la monotonia della situazione, il suo vento di rivoluzione, se ebbe risultati disastrosi sulle vendite - due collane da lui varate finirono nella polvere e tutti i romanzi acquistati all'epoca finirono per essere riversati sul Giallo Mondadori snaturandolo - peraltro ebbe risultati straordinari per quanto riguardava la volontà di apparire tramite i nuovi mezzi tecnologici su internet, di varare una piattaforma in cui il Giallo fosse visibile finalmente, con spazi in cui i lettosi si confrontassero e così facendo anche facessero pubblicità alle testate. 
Nacque così il Blog del Giallo Mondadori, che fu una invenzione di Altieri. 
Eppure, io che mi aspettavo di leggere qualcosa, proprio sul Blog del Giallo, ieri, su Altieri non ho trovato nulla: è diventato veramente un camposanto quel blog! Sapete dove è stato postato il ricordo? Sul Blog di Segretissimo:tra gli altri mi è piaciuto molto il post di Stefano Di Marino. Un altro che mi piacerebbe conoscere.
Eppure un tempo non lo era: come non ricordare quando nel giugno 2008, quando per la prima volta la piattaforma divenne visibile, la volontà di confrontarsi, di parlare (e sparlare) ma sempre e comunque avendo nel cuore le pubblicazioni del grande Arnoldo, mai dimenticato fondatore. Mi ricordo quando cominciammo a confrontarci, con post di fuoco, noi, quelli che peroravano il mystery e loro, quelli che volevano un sempre più presente poliziesco al'italiana e noir: fu Giuseppina che accese la miccia. Per una copertina di un romanzo di Abbot, l'ultimo: era stato voluto dall'Editor (sulla scelta del titolo, l'Editor ha sempre l'ultima parola) un titolo che di Giallo Classico non aveva nulla: Killer² (titolo originale The Shudders o anche Deadly Secret ).
Da una parte Io  divenni il portabandiera del gruppo (tutta gente incazzata: Giuseppina, Alberto detto Killer mantovano, e altri, tra cui anche Fabio Lotti, che però cercava di mediare, appoggiandomi però) e dall'altra Stefano Di Marino (Il Professionista) e un'altra serie di tipi tra cui un Kurt Dehn che non so ancora chi fosse (pensai finanche Altieri ma ora so che non era). C'era anche uno che si faceva chiamare Quiller (Killer?) e che io per un certo tempo pensai pure che fosse Igor (ma a torto).
Ce ne davamo di santa ragione e ci divertivamo. Io pungevo e poi mi ritraevo. Mi ricordo una volta che misi una serie di punti esclamativi. E quelli, Di Marino a dirne di tutti i colori, perchè li stavo prendendo per il c... Io facevo l'offeso, facevo finta di scendere dalle nuvole, ma in realtà gongolavo. Perchè si accendeva un altro fuoco. E dai altri a menare benzina! 
Che tempi! Tutti volevamo dare il nostro contributo perchè il Giallo fosse sghettizzato in Italia e diventasse qualcosa di importante. E di gente che veniva a leggere il Blog ce n'era moltissima: lessi da qualche parte che in quel periodo si realizzarono punte di gradimento di circa diecimila persone. Poi col tempo mi moderai: io che gli hard boiled li usavo come tirassegno per le freccette un altro e poco, ora li leggo. Fu proprio quell'arena a darmi la forza di farlo. Perchè non mi andava di lanciare pietre contro Di Marino e contro Altieri  senza aver letto qualcosa di loro, capire perchè si comportassero in quel modo. Così poi lessi Altieri, Di Marino,Nerozzi. 
Mi ricordo quelli che cercavano di mediare (Lotti che non sento neanche più, peccato! E che un tempo stavano sul Blog), e quelli che stavano nel mezzo, "i democristiani" del blog: Luca Conti (che democristiano non lo è stato mai!) per esempio, che da una posizione vicino a Di Marino, si spostò sempre più al centro, allontanandosi atarassicamente dalla lotta.
Quelli erano i tempi di Altieri.
Io non l'ho mai conosciuto personalmente, ma i rapporti - mediati da Dario Geraci che era un suo amico- erano rispettosi l'uno nei confronti dell'altro. Pur sapendo che avversavo la sua linea editoriale, MAI dico MAI Sergio Altieri, per partito preso, mi rigettò gli articoli che scrivevo, articoli su grandi autori, che dovevano rappresentare un motivo di riflessione, di critica buona. Non è un caso che da allora, io non abbia più scritto collaborazioni per il Giallo Mondadori (salvo qualcosa all'inizio del periodo di Forte).
Era una persona democratica, che rispettava l'avversario quando anche non ne accettava i presupposti.
Per questo lo rispettavo.
Non ti ho mai conosciuto personalmente Sergio. Non ci siano mai neanche contattati telefonicamente o per iscritto. Ma un ricordo per come ti ho conosciuto ho voluto comunque scriverlo. Perchè nel bene o nel male hai rappresentato comunque un trascorso per alcuni di noi.
Mi dispiace che tu sia morto.
Ma mi dispiace ancor di più che tu sia morto da solo, senza nessuno vicino.
Spero solo che tu non abbia capito che stavi morendo.
Una morte così non l'augurerei a nessuno, neanche al peggior nemico.
E tu non lo eri certamente. 

P. De Palma

P.S.
Un articolo bellissimo, un commiato, è quello a firma  Roberto Casalini sul sito WIRED :

 https://www.wired.it/attualita/media/2017/06/17/mio-amico-alan-d-altieri/


2 commenti:

  1. In realtà quella discussione che si sviluppò alla nascita del Blog Mondadori, che presto degenerò in una bagarre, traeva la proprio origine da una posizione non bene inquadrata in seno alla programmazione delle testate. Ricordo che allora come ora c'erano Classici e Gialli. Ma allora, I Classici pubblicavano materiale ristampato ed inedito di Maestri del passato, mentre il Giallo solo inediti di scrittori contemporanei, ma anche di scrittori del passato. Era un che di ambiguo. Abbot sarebbe dovuto essere pubblicato su I Classici, ma invece lo fu sul Giallo. Poi ci fu quel benedetto titolo "accattivante", come disse Geraci all'epoca, ma che sposava più un'idea di crime fiction contemporanea che del passato. Quella discussione in realtà non ci sarebbe dovuta essere, se sui Classici si fosse preferita la pubblicazione di inediti del passato, e sui Gialli quella del presente. Ma a ben guardare oggi, il vento reazionario spirò forte (io allora ero un forte reazionario, oggi un po' meno) e si instaurò un dibattito che forse oggi avrebbe avuto maggiore senso, se vediamo certi romanzi spacciati per capolavori che a me pare non lo siano proprio, pubblicati da IL Giallo, mentre oggi I Classici pubblicano, come era alla fine degli anni '60, solo ristampe.

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  2. Il discorso poi è quanto mai attuale, visto e considerato che il nodo sulla destinazione delle collane non è stato sciolto: semmai si è soprasseduto.
    Cosa intendo dire?
    Due sono le possibili destinazioni delel collane:
    1) Collana Gialli e Collana Classici: nella prima presenti la letteratura contemporanea, nella seconda i classici da ristampare;
    2) Collana Gialli, Collana Classici e terza collana - anche di tiratura trimestrale, come lo Speciale: nella prima la letteratura contemporanea dall'hardboiled, al thriller nordico e francese, alle contaminazioni fantasy - fantascientifiche - spy alla Altieri/Di Marino; nella seconda la letteratura afferente al Giallo classico, opere inedite del passato e contemporanee; nella terza le ristampe. Non c'è altra alternativa. le strade sono queste. Io propenderei verso la seconda, perchè in questo modo uno avrebbe ciò che vuole e non potrebbe dire nulla. Il discorso è che sinora non si è battuta questa strada non so per quali ragioni. All'inizio anni fa la strada era la prima, e quindi nei Gialli uscivano anche le opere inedite di grandi del passato (com'è ora) mentre nei Classici uscivano le ristampe (come ora). Poi ci fu un periodo successivo, in cui non si capì più nulla - più o meno il periodo di Dazieri/Fiocca fino ad Altieri - in cui uscivano opere inedite di Classici nei Classici e nel Giallo, e la letteratura contemporanea di altro genere venne risicata. Ciò fu anche la conseguenza di quell'indagine di mercato svolta sotto la direzione Dazieri che sancì la preminenza del Giallo Classico rispetto a quello di azione e di sangue. A quel punto si dette la precedenza al genere Classico e siccome per smaltire i romanzi, una collana era poco, immagino che si pensò di tanto in tanto a farli uscire anche nell'altra, determinando poi la controreazione sotto Altieri in cui la letteratura Mystery si assottigliò a favore dell'altra.
    Altieri nell'arco della sua direzione non sortì mai sul Blog tant'è vero che noi dubitavamo persino che leggesse i commenti; probabilmente faceva da filtro Dario. Poi mano mano la situazione si calmò, anche penso per il successo dei Polillo che attirò le simpatie degli accaniti classicofili, e il Giallo oramai perso in una spirale anche determinata dal fallimento di altre iniziative, andò alla deriva fino alla crisi finale, in cui abbiamo rischiato di non vedere più in edicola gli adorati volumetti gialli. Da cui nacque l'esperienza Forte. Ammesso e non concesso che la crisi sia solo rimandata...

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