Miss
Callaghan Comes to Grief è tutto fuorchè un libro pornografico.
Tuttavia nel 1941, il romanzo (il quarto in ordine cronologico) fu bollato come
tale, e per settant’anni è rimasto un grande punto interrogativo. Persino a
tutt’oggi, nell’ Inghilterra del XXI secolo, dove di prostitute sono pieni i
marciapiedi delle periferie, quando non le case tenute da mistress, il romanzo
è ancora vietato. Eppure, ripeto, di pornografico non ha nulla. Nel 1941, il lettore che avesse voluto leggere davvero
qualcosa di pornografico aveva l’imbarazzo della scelta. Poteva persino leggere
Opus Pistorum di Miller, che non è un
romanzo allusivo, è proprio pornografia pura. Talmente pornografico, da fa sorridere
per certe situazioni al limite. E allora, per quale motivo questo romanzo di
James H. Chase fu tolto di mezzo?
Non so. Ma potrebbe essere per aver descritto, in maniera
troppo veritiera, l’ascesa di un delinquente in un mondo di corruzione; oppure
per essere stato estremo nella sua violenza: una specie di Mickey Spillane ante
litteram.
Chase era da poco salito agli onori della cronaca, per
aver scritto nel 1939 un romanzo quale No Orchids for Miss Blandish, un
Hardboiled che trattava di un rapimento, che ebbe un successo travolgente e
consacrò Chase. Quindi al tempo di Miss
Callaghan Comes to Grief, era uno
scrittore sulla bocca di tutti, uno come – facendo un paragone esemplificativo –
un Glenn Cooper o Ken Follett o Dan Brown di oggi. Perché un suo romanzo fu
bollato come pornografico e sopportò un ostracismo così marcato?
Cominciamo col dire che è un hard boiled duro,
antipatico, violento, e forse anche un po’ noioso all’inizio, per la
ripetitività di certe situazioni, anche se in seguito diventa sempre più
appassionante. Il titolo italiano è fin
troppo esplicativo e abbastanza indelicato, laddove quello originale era abbastanza
ironico, cinico quasi: Miss Callaghan
Comes to Grief ossia “Miss Callaghan si fa male”.
Chi è Miss Callaghan? E’ una puttana che adesca per
strada e ha la sfortuna di adescare il tipo sbagliato, cioè Raven, un piccolo
ma agguerrito gangster che, venuto da Chicago, ha chiesto a Mendetta, il
gangster che detiene nella città il traffico della prostituzione, di poter
entrare in società con lui, ricevendo rifiuto. Per la qual cosa gliel’ha
giurata, e quella povera donna fino al momento che viene strangolata, non
capisce di aver scelto l’unico cliente che non avrebbe dovuto adescare. Perché Miss
Callaghan è solo il primo passo di Raven per impadronirsi del racket di
Mendetta.
Il romanzo ha un inizio folgorante, che ricorda in certo
senso The Lady in the Morgue di
Jonathan Latimer e non è detto che non
la citasse volontariamente.
In città fa caldo, talmente caldo che uno diventa pazzo
(come è stato in questo pazzo agosto, da noi, in Puglia). Fa così caldo che due
giornalisti Phillips e Franklin del St. Louis Banner, concepiscono la più
pazza delle idee per trovare refrigerio: passare la notte nell’obitorio della
città. Sanno come entrare (Phillips conosce il custode) e quindi in breve tempo
si ritrovano loro due, e il tassista che li ha condotti sino lì, in quell’ambiente
di marmo, gelido, in cui aleggia un vago sentore di decomposizione ed uno forte
di formaldeide: seduti sulle panche di fronte ad una serie di sarcofagi neri
(le celle frigorifere), un po’ per noia un po’ per curiosità, cominciano ad
aprire le celle e a guardare i defunti. Vorrebbero trovare una bella donna, e
alla fine la trovano: bella, giovane, con un corpo sexy, uccisa per una
pugnalata.
Quella ragazza, morta nel fiore degli anni, che il
cartellino indica essere stata una prostituta, fornisce ai due giornalisti il “la”
per ricordare la storia di Raven e delle sue ragazze.
A questo punto comincia il vero e proprio romanzo, che
nella versione originale, si compone di due parti, come in quella italiana: in
sostanza la prima illustra l’ascesa di Raven, la seconda la sua fine.
Raven è un piccolo gangster, sadico, cattivo sino nell’essenza
e avido. Con lui si muovono tre uomini: Maltz,Lefty, Little Joe, che formano la
sua piccola ma agguerrita gang. Uomini abituati ad uccidere, che sono fuggiti
con lui da Chicago, dove l’aria era divenuta irrespirabile. Ha deciso di soppiantare Mendetta e creare un
impero basato sulla prostituzione.
Mendetta gestisce il Club nella 22^ strada assieme a
Grantham, ma chi comanda è lui: Grantham dirige il posto, famoso perché si
balla, ma in realtà all’ultimo piano è attivo un bordello dove le ragazze
vengono comandate da una megera di colore, Carrie, una maitresse implacabile
che per avere l’obbedienza delle ragazze non esita a batterle con una sottile
stecca di balena sulla schiena.
La cosa va avanti sino a che non entra in ballo Jay
Ellinger, un giornalista di cronaca nera del St. Louis Banner.
Gerry Hamsley è un meccanico che arrotonda facendo il gigolò
e opera nel club di Grantham. Per settimane si è cotta la moglie di Poison, l’editore
del St. Louis Banner, una vecchia megera che non ne può più e intende farsi il
giovane accompagnatore; sul più bello però lui ha un moto di stomaco a
guardarla e scappa lasciandola in auto fuori di sé. L’essere stata abbandonata,
fa andare fuori di senno la donna che accusa Hamsley di averla violentata.
Poison, pur di farla stare zitta, chiede a Harry, il direttore, di scavare alla
ricerca di scheletri negli armadi di Grantham, perché vuole distruggere lui e
Hamsley. Harry si rivolge a Jay Ellinger, che comincia a scavare.
Ben presto però l’azione dovrebbe finire, perché lo
stesso Poison viene a sapere che il socio di Grantham è Mendetta, il capo di
una gang dedita alla prostituzione; e del resto lui, Poison, ha investito metà
del suo capitale negli affari di Mendetta. Ma Ellinger non ubbidisce perché è
venuto a sapere delle cose: un tale Fletcher ha accusato Grantham di aver
rapito sua figlia e averla indotta a prostituirsi mediante frustate inflittele
all’ultimo piano: lui ha visto come trattano delle ragazze all’ultimo piano,
essendo riuscito ad arrivare molto vicino al luogo. Ma nessuno gli ha dato
credito, tranne Ellinger, che ha saputo queste cose tramite un tipo che vende
auto, Parminger. Parminger, abita nello stesso palazzo di Mendetta, sullo
stesso piano, di fronte; e ha una moglie incredibilmente graziosa, ma che non
riesce a rendere felice, essendo chiuso nella sua meschinità, di “gallo”
latino, sempre a fare commenti grassi sulle doti fisiche di tutte le donne che
incontrano, facendo montare una rabbia repressa nella moglie.
Ellinger si reca da Fletcher che gli racconta filo per
segno tutto.
Raven ha deciso di uccidere Mendetta.
Prima uccide Miss Callaghan. Poi parla con Jean Mendetta,
sua moglie, stanca di essere usata come una schiava: in sostanza si allea con
loro. Mendetta ha il suo appartamento guardato a vista da una serie di guardie
armate. Jane ne allontana una, e fa entrare Raven, sicura che lui la libererà
da Mendetta: non sa che Raven, dopo aver ucciso Mendetta ucciderà anche lei.
Il caso vuole che Raven sia visto da Sadie Parminger, la
moglie di Bill Parminger: dopo un’ennesima lite, dopo che lei si è rifiutata di
fare l’amore con lui, lui se n’è andato e lei è sola. E’ la sua fine, perché Grantham,
che sospetta essere accaduto qualcosa, ha chiesto ad un poliziotto corrotto sul
suo libro paga, di andare a curiosare nel palazzo. Dopo aver visto la mattanza
nell’appartamento di Mendetta, vede la coinquilina Sadie Parminger che si
lascia sfuggire di aver visto Raven, uscire insanguinato dall’appartamento,
dopo aver sentito degli spari. Il poliziotto, capisce che può essere una cosa
esplosiva e quindi dopo aver parlato con Grantham, convince la donna a deporre,
ma invece di condurla in una stazione di polizia, la conduce laddove la
narcotizzano e portano all’ultimo piano del Club di Grantham, dove Carrie usa “le
buone maniere” con lei frustandola ogni giorno finchè lei accetta di
prostituirsi. Grantham, che ora è sul libro paga di Raven, intende non
dichiararla come le altre ragazze, perché intende servirsene come extrema ratio per incastrare Raven al momento
opportuno.
Raven però riesce ad impadronirsi di Sadie e ne fa la sua
concubina dopo averla torturata versandole addosso olio di trementina.
Qui finisce la prima parte: Raven ha coronato il suo
sogno di diventare qualcuno e ha messo le mani sul piccolo impero di Mendetta,
trasformandolo in un Impero colossale, stipendiando reclutatori che rapiscono
ragazze sole, senza fidanzato né parenti,e le mandano a prostituirsi in
bordelli, avendo preventivamente ripulito le strade dalle prostitute, perché attraverso
i bordelli le ragazze e i loro profitti siano più facilmente gestiti. Quando le
ragazze si rifiutano di farlo, vengono convinte sfigurandole col vetriolo.
La seconda parte di apre con l’assassinio di Spade, il
capo di una ditta di taxi, associato al sindacato die tassisti ed influente in
città: anche lui traeva vantaggio dalla prostituzione nelle strade perché clienti
e battone usavano i suoi taxi per recarsi negli appartamenti; ora però il
traffico e quindi i ricavi si sono drasticamente abbassati e quindi Spade, che un tipo furbo, vuole essere pagato da Raven.
Raven per tutta risposta, avendo sul libro paga
poliziotti corrotti, Grantham, persino un giudice che aveva sempre fatto
rilasciare le battone di Mendetta ad ogni processo, non vuole trovarne un altro
e quindi lo fa uccidere.
Intanto Fletcher è stato fatto uccidere, Sadie è diventa
suo malgrado l’amante di Raven, e Bill Parminger ha perso ogni speranza di
rivedere sua moglie perché si è convinto del fatto che sia stata lei a
lasciarlo di sua volontà e non perché rapita. Ellinger, pur essendosi dimesso
pur di essere libero di mettere la parola fine a tanto scempio, si trova da
solo a dare la caccia a Raven. Saputo dove abita Raven, assieme ai suoi uomini,
si installa sullo steso piano, e riesce rocambolescamente a salvare la vita a
Sadie dopo che Lou, il braccio destro di Grantham ha tentato di ucciderla.
Avendone ottenuto la collaborazione, si mette in contatto con la FBI, già da tempo
sulle tracce di Raven.
Ora i fatti si succedono con ritmo incalzante.
Grantham e Lu, mentre stanno cercando di eclissarsi, dopo
aver saputo che Ellinger ha salvato la vita a Sadie e questa probabilmente sta
spifferando tutto, vengono assaltati da tutte le donne che a mani nude li fanno
a pezzi, per poi scannarli.
Raven dopo aver saputo la notizia vorrebbe rientrare nel
suo appartamento ma viene a spaere che è presidiato dalla polizia e che Sadie
ha parlato: ha in tasca solo duecento dollari, eppure nella piccola cassaforte
del suo appartamento c’è un milione di dollari in contanti. A questo punto
concepirà un piano disperato per rientrarne in possesso, a suon di mitra e dopo
una serie di vicende, lasciando il suolo lastricato di cadaveri, finirà per
essere arrestato per aver voluto “farsi una pollastrella” che credeva che lui
fosse un regista. E da lì si ritroverà sulla sedia elettrica, con Sadie che gli
riserverà un oltraggio post mortem.
E’ un hardboiled disturbante, e cattivo, che testimonia l’ascesa
e la caduta di un piccolo gangster, che uccide, violenta, tortura non solo perché
costretto ma anche per piacere.
Prima parte un po’ noiosa e ripetitiva, poi, dalla seconda,
il ritmo si acuisce, l’azione diventa frenetica., fino al climax, come in una
tragedia greca, in cui tutti i mali che i malvagi riversavano sulle creature
indifese oltre che su altri lestofanti, vengono, come una pena del contrappasso, restituiti “ai
legittimi proprietari”: Grantham e Lu linciati da una folla di menadi assetate
di sangue; Maltz, Little John e Lefty, uccisi in un conflitto a fuoco; Raven,
bollito sulla sedia elettrica.
Il romanzo non dice cosa accada a Sadie, se ritorni dal
meschino marito oppure no; dice cosa accade a Jay Ellinger, questo sì. Lui, il
Don Chisciotte che si è gettato contro i mulini a vento, solo contro tutti e
che alla fine ha vinto, rischiando di essere ucciso, è premiato e arruolato
nella FBI.
E’ lui l’unico puro, l’unico eroe buono, in un romanzo di
malvagi, corrotti, sadici, sfruttatori, avidi, traditori (poliziotti e giudice,
hanno tradito il loro giuramento di difendere i cittadini; l’editore, di dire
la verità sui suoi giornali), di donne indifese, rapite, violentate, e di donne
cattive e dure, come Carrie.
Il romanzo si muove tra citazioni volute o non, dalla
visita all’obitorio già citata (con annessa paventata necrofilia o quasi) di The Lady in the Morgue di Jonathan
Latimer (1936), all’ascesa di un piccolo gangster (come non ricordare Little Caesar , del 1929, di W.R.
Burnett, il romanzo che lanciò il genere Hardboiled, da cui Mervyn LeRoy trasse
un memorabile film con Edward G. Robinson), all’azione impavida di un
giornalista che si improvvisa detective dopo essersi dimesso, pur di denunciare
un modo fatto di corruzione, disonestà e malvagità (come non ricordare il
capolavoro di Horace McCoy, No Pockets in a Shroud, del 1937, in cui c’è a sua volta il
giornalista Mike Dolan, altro Don Chisciotte che si lancia contro i mulini a
vento del malaffare?).
Il
romanzo fu tacciato di pornografia, ma di pornografia non ha nulla; semmai è
violentissimo, nauseante nella sua isteria, morboso. Prima parte un po' noiosa,; seconda, frenetica,
fino al massimo.Hardboiled con movenze di Thriller.
Disturbante per l'elevata carica di cattiveria, odio, malvagità, avidità, corruzione, ma appassionante per vedere come tutti i mali di questo mondo, riuniti in un romanzo, siano prima usati per sfruttare, e poi come in un contrappasso siano rivolti contro gli stessi sfruttatori.
Si gioisce quasi quando le ragazze tutte coalizzate, fanno a pezzi i cattivi: il male viene sempre sconfitto. Ma l'odio no. Chi ha avuto la vita distrutta, cova un odio che non si ferma neanche davanti alla morte. L’oltraggio a Raven, cotto sulla sedia elettrica, è anche l’oltraggio riservato a Claretta Petacci, a Mussolini, Bombacci, Pavolini, appesi già per i piedi a Piazzale Loreto.
In questo il romanzo è disturbante. Non ha un finale di amore, o melanconico, un finale in qualche modo positivo come nei mystery: qui il finale è durissimo e spietato.
Non c’è perdono, ma nemmeno pietà, ma odio, solo odio. Odio che supera persino la morte, irridendola.
Traduzione fedele di Mauro Boncompagni-
Capolavoro.
Pietro De Palma
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