venerdì 28 dicembre 2018

Clayton Rawson: L'assassino abbocca all'amo (Miracles - All in the Day's Work, 1958, da The Great Merlini, 1979) - trad. s.n. - in Depone la morte di E.S.Gardner, Il Giallo Mondadori N° 526 del 1959)

I pochi racconti pubblicati in Italia, di Clayton Rawson, sono stati tutti pubblicati su stagioni mondadoriane, tranne uno, quello in oggetto, pubblicato invece su Il Giallo Mondadori N° 526 del 1959, e mai più ristampato. E anche difficile a trovarsi.
E' un racconto che possiede alcune similarità con altro, From Another World, pubblicato 10 anni prima, e poi nel 1979 raccolto similarmente nella stessa antologia, The Great Merlini. Vediamo il perchè.
Merlini sta andando ad incontrare un impresario teatrale per fargli vedere un trucco, quando lo va a prendere il Tenente della Squadra Omicidi di New York, Doran, per portarlo dall'Ispettore Gavigan, che ha bisogno del suo aiuto per districarsi in un caso veramente impossibile. Merlini tenta di sottrarsi a Doran: Why the urgency?, ma quello è fermo nel suo proposito:

What we got is a murderer who just vanished into thin air —sixty-four stories up.
Gavigan era andato a trovare il suo amico Courtney, il padrone di una ditta specializzata in articoli per la pesca, per farsi consigliare qualcosa, visto che stava partendo per le vacanze, ma la segretaria Rosabelle Polchek, detta anche Rosie o "Bocconcino"aveva detto che era occupato e bisognava aspettare: era entrato un tale con un panama. 
Nel frattempo che aspettava di entrare, Gavigan aveva letto qualcosa; intanto era arrivato McCall, un fornitore che Courtney aveva mandato a chiamare di mattina, giacchè il mulinello di una certa canna da pesca non funzionava. Insieme avevano aspettato. E intanto avevano sentito distintamente una telefonata arrivata dentro la stanza di Courtney a cui al terzo squillo era stata data risposta alzando la cornetta. Intanto il visitatore che era entrato prima che  arrivasse Gavigan, non usciva. E prima Gavigan si era spazientito, ma prima di andarsene  era stato richiamato dalla segretaria che si era ricordata di dovergli dare da parte del suo principale un regalo: un mulinello da canna da pesca di ultimo tipo; poi si era spazientito McCall e aveva minacciato di andarsene. A quel punto la segretaria aveva chiamato due volte il proprio principale sulla linea interna, e non ricevendo alcuna risposta, davanti a loro aveva aperto la porta dello studio dove sarebbero dovuti stare due uomini: uno dalla faccia dura, e col capo coperto da un panama (che dalla descrizione successiva Gavigan aveva identificato con J.J. Hartmann, uno dei tre evasi da Sing Sing) e Coutney, ma avevano trovato solo il secondo, pugnalato alla schiena, con in mano ancora il ricevitore del telefono. E l'evaso? 
Tranne il panama, abbandonato su un divano, lui è scomparso. Da dove? Nessun' altra uscita tranne la finestra. Ma..da lì si sarebbe potuti uscire solo avendo a disposizione un elicottero, visto che stavano al 64° piano di un grattacielo, e fuori dalla finestra il muro era liscio, e c'era il vuoto, un vuoto di 64 piani. Quindi a meno di non pensare che l'assassino avesse voluto suicidarsi dopo aver ammazzato Courtney, si sarebbe dovuto riuscire a capire come aveva lasciato la stanza sotto i loro occhi. Sempre che non si debba considerare che "un morto possa avere risposto al telefono". Perchè quello è il punto: dinanzi agli astanti, Courtney aveva ricevuto una telefonata e aveva risposto. Testimoniano tutti che hanno sentito due quilli prima che si interrompessero, segno che Courtney aveva alzato la cornetta.
Merlini, sente la testimonianza di "Bocconcino" che stava per sposarsi col suo principale, e quindi non aveva alcun motico di ucciderlo; quella di McCall e ovviamente quella di Gavigan, che fra i tre è quella più importante essendo Ispettore della squadra omicidi di New York, e poi, basandosi sui pochi indizi che ha raccolto, tra cui un peso di piombo sulla moquette del pavimento, che Courtney usava come fermacarte, e su un pezzo di filo di nylon, formula la sua sorprendente ipotesi, spiegando come avesse fatto a volatilizzarsi sotto i loro occhi un evaso, dopo aver ucciso Courtney, non passando dalla porta e tantomeno dalla finestra. E ovviamente inchioda l'assassino, dopo aver acquisito una informazione che spiega il movente.
Diciamo subito che non esistono botole o nascondigli di alcuna sorta nell'ufficio. E quindi la soluzione di Merlini dev'essere per forza sorprendente. E lo è. Però non sorprende più di tanto, perchè ha un precedente di 10 anni. 
Infatti i due racconti, From Another World e Miracles - All in the Day's Work hanno in comune più di una caratteristica, al di là delle prove, diverse: lì della carta gommata strappata (come in Patience di Carter Dickson, anzi lì era stata la risposta di Rawson ad una sfida dell'amico Carr), qui un peso di piombo e un pezzo di filo di nylon. Infatti entrambi si basano principalmente su un gioco di prestigio che si basa sul suono.
A dirla tutta, mentre lì c'era stato un illusionismo basato sul distrarre l'attenzione dei testimoni su qualcosa che potesse produrre lo stesso suono della carta gommata strappata, qui non c'è alcun illusionismo tangibile: c'è un suono, e sulla base del suono, del piombo e del filo di nylon, Il Grande Merlini arriva a spiegare l'impossibile. Qui, c'è quindi una maggiore improvvisazione e un maggior grado di virtuosismo deduttivo.
Ma i due racconti si apparentano anche per un'altra caratteristica comune: il valore effettivo delle deposizioni dei testimoni, di quei testimoni che dovrebbero essere al di sopra dei sospetti ed invece sono i sospettati principali. Che sono volutamente lacunose, mentre non lo sono gli effetti illusionistici basati non tanto su espedienti psicologici (una dose psicologica c'è sempre perchè l'illusione nasce dall'impressione che qualcosa che non è accaduto venga recepito come accaduto) ma meccanici.
Bisogna leggere attentamente, e farsi un'idea anche di quello che hanno fatto i testimoni mentre aspettavano (Rosie si faceva le unghie e parlava al telefono con una sua amica, McCall andava su e giù per la stanza, Gavigan leggeva un opuscolo) per capire il ragionamento di Merlini, che ovviamente si basa su presupposti e su un modo di pensare che è al di là della comprensione normale.

Pietro De Palma


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